Monza: niente fondi per la manutenzione delle strade provinciali, l’appello dei sindaci al governo

Un capitolo di spesa azzerato per il 2015: addio alle manutenzioni delle strade provinciali. È l’allarme lanciato dall’assemblea dei sindaci di Monza e Brianza, che si rivolgono al governo con la provincia per ottenere i fondi necessari. Il presidente Ponti: «Non voglio prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere le Sp».
La provinciale Monza Trezzo
La provinciale Monza Trezzo Fabrizio Radaelli

Prima i trasporti pubblici, ora le strade. Che se non hanno fondi per essere sistemate mettono prima di tutto a rischio l’incolumità dei brianzoli e di chi lavora in Brianza. È un appello diretto al governo quello del presidente della provincia Gigi Ponti e dell’assemblea dei sindaci: garantiteci i soldi per le manutenzioni.

«Per i 210 chilometri in gestione a Monza e Brianza occorrerebbe un badget annuale di circa 1.800.000 euro da destinare agli interventi di smaltimento neve, rimozione rifiuti, sfalcio del verde, segnaletica, interventi di urgenza e manutenzione delle case cantoniere – scrive la provincia -. A fronte di queste necessità i continui tagli al bilancio hanno portato, solo nell’ultimo triennio, a contrazioni drastiche: 683.400 euro le risorse disponibili nel 2013, 749.104 euro nel 2014, zero euro nel 2015». E poi la manutenzione straordinaria, che significa nuovo asfalto al posto dei rattoppi: spese azzerate dal 2013.

«Non voglio prendere in considerazione l’unica alternativa possibile – ammette il presidente Gigi Ponti – quella di emanare ordinanze di chiusura al traffico per le strade provinciali più ammalorate: significherebbe il fallimento totale del governo degli enti locali ma soprattutto il completo abbandono del territorio a se stesso».

Dati alla mano in provincia passano 300 milioni di veicoli ogni anno e con un parco veicoli immatricolati pari a circa 700.000 unità nel 2012, «che sconta da un lato le conseguenze di un gap infrastrutturale decennale, dall’altro gli effetti sul traffico della mancata realizzazione delle opere connesse alla grande viabilità: Pedemontana e Teem in primis, con effetti di ulteriore congestionamento del traffico già al collasso».

L’appello della Brianza al governo passa da ordini del giorno che i sindaci porteranno nei consigli comunali delle prossime settimane e chiederà «al governo di garantire alle Province le risorse necessarie per assolvere ai compiti specifici che la legge Delrio assegna all’area vasta, tra cui la viabilità».

Ma non è tutto: poi ci sono all’orizzonte le nubi nere delle infrastrutture che stanno per impattare sulla viabilità brianzola, da Pedemontana alla Teem, due fattori che i tecnici provinciali stanno valutando. «Le preoccupazioni sorgono considerando che ad oggi non è stato realizzato il pacchetto di opere connesse previste nel progetto e che l’apertura al traffico delle due arterie in queste condizioni causerà un’ulteriore congestione di un sistema viabilistico già in grave sofferenza», dice via Grigna. Niente opere di compensazione per la B2 della Pedemontana nella zona di di Meda, Seveso, Lentate, Barlassina, Cesano Maderno e poi il mancato svinvolo di collegamento tra A51 e A4 fra Agrate e Carugate: «Un’opera indispensabile inserita nell’accordo di programma, il cui valore è stato stimato in circa 80 milioni di euro, e per la quale è stato completato il progetto definitivo, ma che non risulta finanziata, né inserita nei piani d’investimento».

La beffa finale? I chilometri di strade che dovrebbero passare alla Provincia di Monza nonostante non abbia i soldi per gestirli: 1,5 chilometri per Teem e di 2,5-9 chilometri per Pedemontana nella zona ovest, oltre a quelli già programmati per un totale di 26 chilometri e ai 10 che potrebbero arriva da accordi fra città metropolitana di Milano e Regione: «Non possiamo assumerci oggi queste ulteriori responsabilità quando non abbiamo risorse sufficienti neanche per le nostre strade – conclude Ponti – Serve subito un intervento sul bilancio per consentirci di continuare a lavorare».