Monza, mobilitazione alla De Amicis: «Organico, e tempo scuola, ridotto per i bambini delle prossime prime»

I genitori dei remigini della scuola De Amicis di Monza hanno avviato una petizione online: da pochi giorni è stato comunicato che le prime non avranno un organico docenti in grado di coprire le 40 ore settimanali.
Monza Scuola De Amicis
Monza Scuola De Amicis Fabrizio Radaelli

Ha raccolto già oltre duecento firme (238) la petizione online lanciata dai genitori delle due future classi prime della scuola primaria De Amicis, in pieno centro storico a Monza.

Una decisione presa dopo aver appreso, solo pochi giorni fa, che proprio i bambini che inizieranno il ciclo alla primaria di piazza Matteotti il prossimo anno avranno a disposizione un organico che potrà coprire solo 27 ore settimanali e non le 40 richieste dalle famiglie al momento dell’iscrizione.
Nel concreto significa che i bambini dovranno obbligatoriamente terminare e lezioni ogni giorno alle 13.30, senza il servizio mensa, anziché alle 16.30, con un solo rientro pomeridiano. Una scelta che non è dipesa dalla dirigenza della scuola, ma dall’Ufficio scolastico provinciale che ha assegnato – come si legge nel testo della petizione (petizionepubblica.it) – un organico per coprire 27 ore settimanali e non 40, dal momento che le classi quinte uscite quest’anno erano di 27 ore e non di 40.

Un problema che ha creato preoccupazione e timori tra le cinquanta famiglie dei remigini della De Amicis che ancora non sanno, a meno di tre mesi dal suono della prima campanella, come saranno organizzate le giornate scolastiche dei loro figli. Ma non sono solo loro a nutrire dubbi e perplessità.

«Anche nell’ipotesi che la dirigente scolastica riuscisse a coprire le ore mancanti, destinando le risorse a disposizione alle future classi prime, è evidente che potrà farlo solo sottraendo tali risorse ad altri: forse a un bambino che avrebbe bisogno di ore di potenziamento, o a una classe che avrebbe la necessità di un supplente o a un insegnante che vorrebbe promuovere un progetto didattico e che in questo modo non potrà farlo. Questa decisione – concludono i firmatari della petizione – nuocerà non solo i genitori delle future prime ma tutta la scuola primaria De Amicis».