Monza, l’ospedale San Gerardo all’avanguardia per le operazioni mini invasive al cuore

La cardiochirurgia dell’ospedale San Gerardo di Monza è sempre più all’avanguardia nelle operazioni mini invasive al cuore. Una donna è stata curata per insufficienza mitralica senza operazione a cuore aperto, ma si moltiplicano i numeri di interventi cardiaci complessi.
Monza, ospedale san Gerardo Cardiochirurgia Pompa meccanica innestata a pazienti cardiopatici
Monza, ospedale san Gerardo Cardiochirurgia Pompa meccanica innestata a pazienti cardiopatici Fabrizio Radaelli

Ha attraversato l’Italia, dalla Sicilia al San Gerardo, per farsi operare al cuore. Una donna siciliana di 45 anni ha trovato solo nell’équipe di Cardiochirurgia dell’ospedale di Monza la possibilità di essere sottoposta a un intervento di chirurgia mini invasiva per una insufficienza mitralica, al posto dell’intervento tradizionale a cuore aperto.

Mentre tutti gli ospedali consultati le avevano prospettato l’intervento tradizionale che comporta l’apertura del torace e del cuore per rimuovere la valvola danneggiata e sostituirla con una valvola artificiale, al San Gerardo le è stato prospettato l’intervento con una tecnica mini invasiva innovativa. La paziente a questo punto non ci ha pensato due volte e ha attraversato l’Italia per sottoporsi all’intervento effettuato dall’équipe guidata da Giovanni Paolini.

Non si è trattato di un caso isolato. Altri pazienti hanno scelto il San Gerardo per interventi cardiaci complessi.

Dal mese di agosto ad oggi l’Unità operativa di cardiochirurgia ha già trattato diversi casi simili, ottenendo ogni volta percentuali di successo prossime al 100 per cento.
Mentre da due anni circa si sono consolidati gli interventi di by-pass aorto-coronarico sempre grazie alla chirurgia mini invasiva.

«Sino ad ora – spiega il professor Paolini – la gran parte degli interventi cardiochirurgici ha richiesto l’apertura completa del torace (sternotomia) per aver accesso alle diverse strutture cardiache ed instaurare una circolazione extracorporea per arrestare il cuore. Le attuali tecniche mini invasive praticate dalla nostra équipe al San Gerardo premettono invece attraverso una incisione di pochi centimetri di eseguire alcuni interventi di by-pass aorto-coronarico e di trattare la quasi totalità della patologia valvolare cardiaca senza ricorrere alla sternotomia tradizionale. A ciò si aggiunge, in caso di chirurgia della valvola mitrale, anche la possibilità di riparare la valvola nativa del paziente, garantendo una migliore performance cardiaca ed eliminando la necessità di una terapia anticoagulante a lungo termine».

I benefici della chirurgia mini invasiva, a parità di risultati, sono molteplici: oltre ad un miglior risultato estetico (l’incisione chirurgica di soli 5-7 centimetri, specialmente se eseguita al di sotto del seno in caso di pazienti di sesso femminile, risulta praticamente invisibile), ma i benefici vanno ben oltre il problema estetico. Con la chirurgia mini invasiva si riducono il dolore, le infezioni e il sanguinamento post operatorio, il paziente può essere dimesso già dopo 3-4 giorni. Anche il recupero è più rapido: già dopo 10 giorni dall’operazione, il paziente è in grado di guidare e in soli 15 giorni il recupero è pressoché completo.