Monza, lieto fine per i lavoratori fantasma di via Philips: la ditta riapre con i contratti

C’è il lieto fine per i lavoratori fantasma di via Philips. La ditta per cui lavoravano in nero torna in attività dopo aver regolarizzato otto dei dieci operai dello Sri Lanka scoperti una decina di giorni fa dai vigili.
Monza, un’immagine del capannone in cui erano stati scoperti dieci lavoratori in nero
Monza, un’immagine del capannone in cui erano stati scoperti dieci lavoratori in nero Redazione online

C’è il lieto fine per i lavoratori fantasma di via Philips. La ditta per cui lavoravano in nero torna in attività dopo aver regolarizzato otto dei dieci operai dello Sri Lanka scoperti una decina di giorni fa dai vigili. Il titolare, connazionale dei lavoratori, ha versato la prima multa che gli era stata contestata dopo il blitz del 4 maggio, quella per poter riaprire subito.


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Poi ha siglato i contratti per le sette persone che erano già risultate in regola con i documenti e la richiesta di permesso di soggiorno per uno dei tre clandestini in Italia. Dovrà versare le restanti penali che riguardano l’impiego di lavoratori in nero e il “rimborso” delle ore lavorate da ciascun dipendente.

La speranza di un finale positivo, da parte dei lavoratori e anche degli agenti della polizia locale, sembra quindi essersi realizzata.

La ditta lavorava in subappalto per una società italiana per la produzione di componenti per elettrodomestici. Il blitz della polizia locale era scattato dopo un sopralluogo di routine dei vigili del fuoco, che avevano segnalato la situazione anomala. Una volta interrogati gli operai avevano raccontato di lavorare nove ore al giorno per sei euro l’ora. Dopo la retata, il capannone era stato tenuto sotto controllo per evitare che riaprisse senza i requisiti.

Ora l’attività nel capannone riprende. Con un po’ di tutele in più.