Monza: l’ex cinema Corallo rinasce almeno un po’ (senza film)

Un pezzo dell’ex cinema Corallo i Monza rinasce per diventare un ristorante. Per ora sarà l’unica parte recuperata della storica sala.
Il Corallo di via Lecco
Il Corallo di via Lecco Fabrizio Radaelli

Chi oggi ha da qualche anno superato gli anta se lo ricorda il teatro Corallo di via Lecco. Sono loro i primi che, nei giorni scorsi, hanno notato la riapertura di una porzione di quello che un tempo (e per generazioni di monzesi) è stato un luogo di cultura e spettacolo ma soprattutto di aggregazione e incontro.

Da poco più di una settimana ha aperto un nuovo locale, il Trapper BBQ. Da quasi dieci anni le vetrine accanto a quello che un tempo era l’ingresso del teatro, erano chiuse. Prima c’era stato un centro estetico e prima ancora, quando il teatro aveva ancora accesa la sua insegna, c’era la libreria Artigianelli.

«Io sono di Desio ma ho sempre frequentato Monza e conoscevo la storia del teatro Corallo anche se non l’ho mai frequentato – racconta Deborah D’Agosta, titolare del nuovo locale specializzato in hamburger e carni alla griglia -. È stato il mio fidanzato (titolare di un altro ristorante in via Lecco, nda) ad interessarsi per primo a questo posto. Parlando con il parroco di San Gerardo, don Massimo Gaio, abbiamo saputo che questi locali erano liberi da tempo e così abbiamo voluto rimetterli a nuovo per aprire una nuova attività».

Non c’è alcun collegamento tra quello che resta dello storico teatro e il fast food gestito da D’Agosta, anche se l’immobile è lo stesso.

«Sarebbe bello se il vecchio Corallo potesse tornare ad aprire al pubblico, ma per come è ridotto adesso credo sia un’impresa davvero ardua». L’intero edificio è di proprietà della Curia. Anche il nuovo locale aperto da Deborah D’Agosta è allestito nei locali della parrocchia. Lo sa bene Andrea Magro, monzese di San Gerardo, organizzatore d’eventi, che cinque anni fa aveva provato a dare una speranza al vecchio Corallo organizzando una raccolta firme e fondi per cercare di strapparlo al declino.

«Avevamo organizzato uno spettacolo di cabaret al teatro Manzoni – racconta – che avrebbe dovuto essere solo il primo di una serie di eventi promossi per questo scopo. L’idea era anche quella di creare una fondazione chiamando a raccolta tutti gli ex sindaci originari di San Gerardo, per ottenere anche il loro sostegno in questo progetto. Poi però non si è fatto più nulla. La Curia non ha mai mostrato reale interesse al recupero di questo piccolo pezzo di storia monzese. E così il Corallo è lì ancora vuoto e fatiscente».

C’è un’altra cosa che Magro vorrebbe fare. «Mi piacerebbe riaccendere l’insegna, anche se il teatro è chiuso. A Milano si fa, perché un teatro resta sempre un monumento di cultura anche se non funziona più. Ma temo che qui a Monza non interessino a nessuno le sorti del Corallo».