Chi oggi ha da qualche anno superato gli anta se lo ricorda il teatro Corallo di via Lecco. Sono loro i primi che, nei giorni scorsi, hanno notato la riapertura di una porzione di quello che un tempo (e per generazioni di monzesi) è stato un luogo di cultura e spettacolo ma soprattutto di aggregazione e incontro.
Da poco più di una settimana ha aperto un nuovo locale, il Trapper BBQ. Da quasi dieci anni le vetrine accanto a quello che un tempo era l’ingresso del teatro, erano chiuse. Prima c’era stato un centro estetico e prima ancora, quando il teatro aveva ancora accesa la sua insegna, c’era la libreria Artigianelli.
«Io sono di Desio ma ho sempre frequentato Monza e conoscevo la storia del teatro Corallo anche se non l’ho mai frequentato – racconta Deborah D’Agosta, titolare del nuovo locale specializzato in hamburger e carni alla griglia -. È stato il mio fidanzato (titolare di un altro ristorante in via Lecco, nda) ad interessarsi per primo a questo posto. Parlando con il parroco di San Gerardo, don Massimo Gaio, abbiamo saputo che questi locali erano liberi da tempo e così abbiamo voluto rimetterli a nuovo per aprire una nuova attività».
Non c’è alcun collegamento tra quello che resta dello storico teatro e il fast food gestito da D’Agosta, anche se l’immobile è lo stesso.
«Sarebbe bello se il vecchio Corallo potesse tornare ad aprire al pubblico, ma per come è ridotto adesso credo sia un’impresa davvero ardua». L’intero edificio è di proprietà della Curia. Anche il nuovo locale aperto da Deborah D’Agosta è allestito nei locali della parrocchia. Lo sa bene Andrea Magro, monzese di San Gerardo, organizzatore d’eventi, che cinque anni fa aveva provato a dare una speranza al vecchio Corallo organizzando una raccolta firme e fondi per cercare di strapparlo al declino.
«Avevamo organizzato uno spettacolo di cabaret al teatro Manzoni – racconta – che avrebbe dovuto essere solo il primo di una serie di eventi promossi per questo scopo. L’idea era anche quella di creare una fondazione chiamando a raccolta tutti gli ex sindaci originari di San Gerardo, per ottenere anche il loro sostegno in questo progetto. Poi però non si è fatto più nulla. La Curia non ha mai mostrato reale interesse al recupero di questo piccolo pezzo di storia monzese. E così il Corallo è lì ancora vuoto e fatiscente».
C’è un’altra cosa che Magro vorrebbe fare. «Mi piacerebbe riaccendere l’insegna, anche se il teatro è chiuso. A Milano si fa, perché un teatro resta sempre un monumento di cultura anche se non funziona più. Ma temo che qui a Monza non interessino a nessuno le sorti del Corallo».