L’unica soluzione rimane la realizzazione della Gronda Est che consenta ai treni provenienti dalla Svizzera di bypassare Monza: ne è convinto Gian Pietro Mosca che, con i rappresentanti del Comitato antirumore che si batte contro il passaggio della Tav delle merci nella galleria cittadina, è solo «molto parzialmente soddisfatto» dopo il doppio sopralluogo lungo la ferrovia effettuato venerdì sera con i dirigenti di Rfi. Le rassicurazioni ricevute da Luca Cavicchioli, responsabile della Produzione Lombardia della società, non lo hanno rassicurato.
«Abbiamo modificato la sagoma della galleria – ha spiegato Cavicchioli – consolidato le fondazioni, abbassato la quota del ferro, rinnovato i binari e installato il tappetino anti rumore. Ora sono pronti i progetti definitivi per la posa dei 4,2 chilometri di barriere a sud (San Rocco) e a nord, sul lato pari».
La società invierà i disegni in Comune per l’approvazione e pubblicherà l’appalto per assegnare i lavori che, salvo imprevisti, dovrebbero partire entro il primo semestre del 2020 e terminare nel giro di 18-24 mesi. Per stringere i tempi per l’apertura dei cantieri per la posa delle barriere sul lato di via Quintino Sella, Rfi si è impegnata ad avviare la progettazione nonostante il ministero dell’Ambiente non abbia ancora dato il benestare all’opera che sarà sollecitato dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo e dal deputato di Forza Italia Andrea Mandelli.
«Dal 2024 – ha aggiunto Cavicchioli – i treni merci avranno un nuovo sistema frenante che ridurrà il rumore. Non è detto, inoltre, che aumenterà il numero dei convogli che attraverserà Monza: dal 2030, quando la tratta sarà a regime, l’incremento non supererà il 20% e sarà suddiviso tra la Chiasso e le linee che passano da Luino e da Domodossola». Niente da fare, invece, per la richiesta del Comitato di ridurre la velocità dei vagoni che non scenderà sotto i 90 chilometri orari.
«Novanta chilometri in galleria sono troppi – ha commentato Mosca – questa rimane un’opera realizzata nel 1850: molto stretta, con i binari vicini e una curva che sbuca in stazione. Far passare treni carichi di tonnellate di materiali pericolosi è una follia: il disastro di Viareggio non ha insegnato nulla. È necessario che l’Italia costruisca ferrovie moderne come ha fatto la Svizzera» dove i treni corrono lontani da Lugano e dalle altre città.
La Gronda Est, ha affermato, sarebbe la soluzione ideale in quanto da Seregno punterebbe verso Treviglio, Melzo e Pavia e costerebbe non più di 900 milioni di euro.
Nemmeno il sindaco Dario Allevi è del tutto soddisfatto dell’esito del sopralluogo: «L’impegno di Rfi ad accorciare i tempi del secondo lotto – ha dichiarato – è molto importante, ma mi aspettavo qualcosa in più sulla riduzione della velocità. Abbiamo, comunque, fatto un passo avanti sul fronte delle relazioni: ora, finalmente, abbiamo interlocutori diretti con cui confrontarci».