Monza, le reazioni dopo il sopralluogo nel tunnel della Tav delle merci: tra rassicurazioni e dubbi VIDEO – FOTO

FOTO - VIDEO Le reazioni dopo il doppio sopralluogo lungo la ferrovia a Monza effettuato venerdì sera con i dirigenti di Rfi. Il responsabile della Produzione Lombardia della società ha illustrato come saranno i lavori, il sindaco Dario Allevi si sarebbe aspettato qualcosa di più sulla velocità in galleria, il Comitato antirumore continua a spingere sulla Gronda Est.
Monza Sopralluogo galleria ferrovia
Monza Sopralluogo galleria ferrovia Fabrizio Radaelli

L’unica soluzione rimane la realizzazione della Gronda Est che consenta ai treni provenienti dalla Svizzera di bypassare Monza: ne è convinto Gian Pietro Mosca che, con i rappresentanti del Comitato antirumore che si batte contro il passaggio della Tav delle merci nella galleria cittadina, è solo «molto parzialmente soddisfatto» dopo il doppio sopralluogo lungo la ferrovia effettuato venerdì sera con i dirigenti di Rfi. Le rassicurazioni ricevute da Luca Cavicchioli, responsabile della Produzione Lombardia della società, non lo hanno rassicurato.

«Abbiamo modificato la sagoma della galleria – ha spiegato Cavicchioli – consolidato le fondazioni, abbassato la quota del ferro, rinnovato i binari e installato il tappetino anti rumore. Ora sono pronti i progetti definitivi per la posa dei 4,2 chilometri di barriere a sud (San Rocco) e a nord, sul lato pari».

La società invierà i disegni in Comune per l’approvazione e pubblicherà l’appalto per assegnare i lavori che, salvo imprevisti, dovrebbero partire entro il primo semestre del 2020 e terminare nel giro di 18-24 mesi. Per stringere i tempi per l’apertura dei cantieri per la posa delle barriere sul lato di via Quintino Sella, Rfi si è impegnata ad avviare la progettazione nonostante il ministero dell’Ambiente non abbia ancora dato il benestare all’opera che sarà sollecitato dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo e dal deputato di Forza Italia Andrea Mandelli.

«Dal 2024 – ha aggiunto Cavicchioli – i treni merci avranno un nuovo sistema frenante che ridurrà il rumore. Non è detto, inoltre, che aumenterà il numero dei convogli che attraverserà Monza: dal 2030, quando la tratta sarà a regime, l’incremento non supererà il 20% e sarà suddiviso tra la Chiasso e le linee che passano da Luino e da Domodossola». Niente da fare, invece, per la richiesta del Comitato di ridurre la velocità dei vagoni che non scenderà sotto i 90 chilometri orari.

«Novanta chilometri in galleria sono troppi – ha commentato Mosca – questa rimane un’opera realizzata nel 1850: molto stretta, con i binari vicini e una curva che sbuca in stazione. Far passare treni carichi di tonnellate di materiali pericolosi è una follia: il disastro di Viareggio non ha insegnato nulla. È necessario che l’Italia costruisca ferrovie moderne come ha fatto la Svizzera» dove i treni corrono lontani da Lugano e dalle altre città.

La Gronda Est, ha affermato, sarebbe la soluzione ideale in quanto da Seregno punterebbe verso Treviglio, Melzo e Pavia e costerebbe non più di 900 milioni di euro.

Nemmeno il sindaco Dario Allevi è del tutto soddisfatto dell’esito del sopralluogo: «L’impegno di Rfi ad accorciare i tempi del secondo lotto – ha dichiarato – è molto importante, ma mi aspettavo qualcosa in più sulla riduzione della velocità. Abbiamo, comunque, fatto un passo avanti sul fronte delle relazioni: ora, finalmente, abbiamo interlocutori diretti con cui confrontarci».