Monza, l’accordo innovativo tra Bicocca e San Gerardo: università e ospedale insieme per la ricerca

Siglato mercoledì in Università Bicocca un accordo triennale con l’Asst di Monza per la promozione di attività di ricerca e sperimentazione clinica in ambito ospedaliero: pazienti e medici al servizio degli studi. Potrebbe diventare un modello di riferimento.
Monza, firma accordo triennale Università Bicocca e ASST di Monza per la promozione della ricerca: da sinistra Cristina Messa e Matteo Stocco, in piedi Fabrizio Sala e Maria Grazia Valsecchi
Monza, firma accordo triennale Università Bicocca e ASST di Monza per la promozione della ricerca: da sinistra Cristina Messa e Matteo Stocco, in piedi Fabrizio Sala e Maria Grazia Valsecchi

Insieme per la ricerca ed essere più competitivi in Europa. È stato siglato mercoledì in Università Bicocca un accordo triennale con l’Asst di Monza per la promozione di attività di ricerca e sperimentazione clinica svolte da personale universitario e medici ospedalieri, attraverso la condivisione di strutture e competenze.

Si tratta di un accordo finora unico in Lombardia per sostenere le attività dei ricercatori in ambito non profit, dalla gestione dei progetti all’individuazione delle opportunità di finanziamento fino alla partecipazione ai bandi.
«Un modello – ha detto Fabrizio Sala vicepresidente e assessore per la Ricerca, innovazione, università e internazionalizzazione della Regione Lombardia – che potrà essere di riferimento per tutta la regione, per rendere il sistema lombardo sempre più competitivo in Europa. La collaborazione tra il mondo universitario e quello ospedaliero genera un volano per la ricerca scientifica che rappresenta un orgoglio per Regione Lombardia. Sosteniamo fortemente la partnership tra enti e istituzioni per promuovere le sperimentazioni scientifiche grazie alle competenze in ambito ospedaliero e universitario, attraverso un lavoro di squadra che consente di raggiungere obiettivi sempre più grandi».

Alla firma erano presenti il rettore dell’università Bicocca Cristina Messa, il direttore dell’Asst Matteo Stocco, il direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’ateneo, Maria Grazia Valsecchi.

L’ateneo stesso assume il ruolo di promotore della ricerca non profit svolta in ambito ospedaliero, l’ospedale il braccio ”armato” che mette a disposizione pazienti e professionisti. L’obiettivo è quello di promuovere quantitativamente e qualitativamente le sperimentazioni cliniche sfruttando le competenze presenti in università relative alla ricerca di bandi, al supporto allo sviluppo e alla gestione delle attività di ricerca e al trasferimento e la valorizzazione dei suoi risultati.

Così ospedale e università, che già sono uniti dalla formazione di nuove generazioni di clinici e di professionisti della sanità, escono rafforzati da un accordo che potrebbe diventare un modello di riferimento anche per altre Asst per poter competere nell’ambito della ricerca sanitaria a livello europeo.

«Questo accordo– spiega il rettore Cristina Messa – rappresenta un eccellente risultato di solida collaborazione e scambio di virtuose competenze tra Milano-Bicocca e l’Asst di Monza. Da una forte partnership formativa oggi nasce anche un accordo per valorizzare la ricerca e la sperimentazione clinica in ambito ospedaliero, con particolare attenzione al trasferimento dei risultati. Speriamo che questa convenzione sia presa come modello innovativo, capace di coniugare al meglio assistenza, formazione e ricerca, per un continuo miglioramento delle conoscenze e delle cure».

«La Asst di Monza – prosegue il direttore generale Matteo Stocco – è una delle aziende socio sanitarie più rilevanti, per dimensioni, volumi e casi trattati della Lombardia e costituisce, in particolare per le attività ospedaliere, un punto di riferimento di specializzazione avanzata in Italia e in Europa in diversi ambiti. Pur non essendo un Irccs è una delle poche ASST ad essere un centro di ricerca di fase uno. Garantirsi fondi internazionali per la ricerca significa contare su professionisti, già oggi un centinaio, e strumentazioni per aumentare la qualità anche dell’offerta socio sanitaria di alta specializzazione, in un’ottica di continua crescita e sviluppo»