Monza, l’accoltellamento di San Rocco: i messaggi che incastrano la ragazza che ha teso la trappola al suo ex

I carabinieri hanno arrestato la ragazza di 19 anni che ha assistito all’accoltellamento di San Rocco. Sarebbe la mandante e a incastrarla sarebbero dei messaggi, tipo “Deve finire a calci in bocca”.
Monza accoltellamento San Rocco
Monza accoltellamento San Rocco Fabrizio Radaelli

“Pagheranno per quello che ti hanno fatto”. Il messaggio arriva sul telefono di Marina Spinelli, la studentessa di 19 anni arrestata per l’accoltellamento avvenuto a settembre a San Rocco di M.D., un 27enne col quale pare abbia avuto una breve relazione, da parte del suo fidanzato già finito in carcere con l’accusa di essere uno dei due autori dell’agguato. Agli inquirenti manca solo il movente: non risultano precedenti denunce da parte sua verso il 27enne. Non solo, il messaggio è al plurale, perchè, dalle conversazioni, è emerso anche un piano omicida nei confronti del cugino di M.D. Circostanza che giuridicamente non integra alcun reato, ma che potrebbe indurre la procura a chiedere una misura di sicurezza.


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Il tenore dei messaggi tra la 19enne e il fidanzato di Muggiò sono molto violenti ed espliciti: “Deve finire a calci in bocca”. È lei, secondo gli organizzatori, che guida gli aggressori via messaggio: “Siamo qui sulle panchine, non vuole spostarsi, qui c’è un sacco di gente”, scrive loro pochi minuti prima delle coltellate.

Resta da capire il motivo di tanto odio. Ai carabinieri di Sesto San Giovanni, nella tarda mattinata del 17 settembre, Marina Spinelli aveva raccontato di aver assistito impotente alla scena del suo fidanzato che accoltellava l’amico con cui si trovava in quel momento, e di essere rimasta “pietrificata”. Come se lei non c’entrasse nulla.

E invece, secondo i carabinieri di Monza, è lei – studentessa sestese di 19 anni incensurata, ora arrestata e condotta a San Vittore – la mandante del brutale tentato omicidio avvenuto lo scorso 15 settembre ai giardinetti pubblici di San Rocco, davanti a decine di bambini coi loro genitori che in quel momento (era domenica pomeriggio) affollavano l’area giochi e il campo da calcetto.

È l’ultimo sconcertante sviluppo dell’indagine condotta dai militari agli ordini del capitano Pierpaolo Pinnelli, e del tenente Alessandro Monti, coordinati dal pm Carlo Cinque, che ha portato a tre arresti.