Monza, la storia del pompelmo “Ambrosini”: 100 anni col nome da Olimpiade

Una storia che racconta l’ultimo secolo di Monza: è quella del pompelmo “Ambrosini”, la pianta della nuora del campione di atletica oggi curata dal floricoltore Chiaravalli
Monza Pompelmo Ambrosini - Chiaravalli
Monza Pompelmo Ambrosini – Chiaravalli Fabrizio Radaelli

È stato battezzato pompelmo “Ambrosini”. È una qualità dal colore rosato, particolarmente dolce e con pochissimi semi. La pianta si trova all’interno del giardino degli agrumi della Floricoltura Chiaravalli di via Gondar e la sua storia si intreccia con la storia di Monza e del suo campione olimpico Ernesto Ambrosini, bronzo alle olimpiadi del 1920 ad Anversa nei 3000 siepi.

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VIDEO La nipote racconta Ernesto Ambrosini

Monza, la storia del pompelmo “Ambrosini”: 100 anni col nome da Olimpiade
Monza Ines Pogliani Ambrosini

«È una pianta che esiste solo a Monza – spiega Davide Chiaravalli, titolare dell’azienda Florovivaista fondata dal bisnonno alla fine dell’Ottocento – nasce dalla pazienza della nuora del campione olimpico, Ines Pogliani Ambrosini che oltre un secolo fa piantò un seme di pompelmo in un vaso».

Con pazienza e anni di cure la pianta di pompelmo diventò bellissima e iniziò a fare i pompelmi rosati.
«I nipoti Ernesto e Antonella per tanti anni la misero ad abbellire l’ingresso del bar tabaccheria di Piazza Carducci che hanno gestito fino a poco tempo fa – prosegue Chiaravalli – fino a quando il comune decise di intervenire con un progetto di sistemazione della piazza e allora la portarono nella mia serra facendomi giurare che non l’avrei mai venduta».

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Promessa mantenuta. Il “pompelmo Ambrosini” troneggia tra le piante “invendibili” della collezione privata di Chiaravalli. Ogni anno dai suoi rami si riproducono decine di talee che vanno a ruba tra i collezionisti e gli appassionati di agrumi.

«Faccio parte di un gruppo internazionale di esperti e appassionati di agrumi – prosegue Chiaravalli – mi è capitato di raccontare questa storia, di mostrare le foto e descrivere la qualità del frutto e si è scatenato un grande interesse. Una collezionista spagnola mi ha richiesto un piccolo esemplare, ma è soprattutto tra i clienti monzesi che c’è la voglia di avere nella propria serra di agrumi una pianta così legata alla storia della città».

Monza, la storia del pompelmo “Ambrosini”: 100 anni col nome da Olimpiade
Monza Ines Pogliani Ambrosini

Entro l’autunno il pompelmo Ambrosini troverà spazio in una nuova serra in fase di realizzazione, un vero e proprio giardino d’inverno dove le piante saranno messe a dimora direttamente nella terra.

«La nuova serra avrà uno spazio centrale pavimentato che potrà ospitare eventi, cerimonie, cene – spiega Chiaravalli – tutt’intorno invece saranno messe a dimora diverse varietà di agrumi tra quelle raccolte in questi quarant’anni di ricerca».

Quella del pompelmo Ambrosini non è l’unica storia curiosa all’interno delle serre d’agrumi. Una bellissima pianta di mandarini con chioma a corolla arriva da una bellissima villa di Monza.

«Più di trent’anni fa ho venduto questa pianta ad una signora monzese – conclude Chiaravalli – ogni tanto mi chiamava per una potatura o per le cure necessarie che una pianta d’agrumi richiede. L’ultima volta che sono stato da lei ha voluto regalarmela.

“I miei figli la farebbero morire in poco tempo – mi ha detto – invece so che in serra sarà sempre bellissima e riceverà le cure più adatte».