Monza, la curiosità di scoprire la città dal letto del Lambro in secca: replica dopo il boom

Il bis di venerdì sera dipende tutto dal cielo (nel caso scarpe comode e appuntamento alle 18 a San Gerardino). Intanto la prima passeggiata nel letto del Lambro in secca ha avuto un gran successo. Soddisfatto l’ideatore, il geologo Matteo Barattieri
Monza a piedi asciutti nel lambro: Matteo Barattieri è al centro del gruppo (foto di Gianluca D'Elia/Gruppo facebook Sei di Monza se...)
Monza a piedi asciutti nel lambro: Matteo Barattieri è al centro del gruppo (foto di Gianluca D’Elia/Gruppo facebook Sei di Monza se…) Redazione online

L’appuntamento di venerdì sera è in forse. “Dipenderà tutto dalle condizioni meteo” anticipa Matteo Barattieri, geologo e studioso di flora e fauna locali, che due giorni fa ha accompagnato più di cinquanta persone (ma c’è chi dice che erano quasi cento) lungo il letto del Lambro in secca.

Visto il successo dell’iniziativa e per dare una seconda chance a chi non avesse potuto essere presente mercoledì sera Barattieri, ex “zucchino” (studente del liceo classico Zucchi, ndr), classe 1965, aveva messo in calendario un’altra passeggiata a piedi asciutti lungo il Lambro anche per venerdì. Le previsioni dicono possibilità di temporali, il cielo darà la risposta.


«Se dovesse saltare l’appuntamento invece – prosegue – sono disponibile a ripeterlo in altra data quando le condizioni del fiume lo permetteranno. Potrei accompagnare chi lo desidera anche di sabato e di domenica dato che molte persone che per motivi di lavoro non possono essere presenti nel tardo pomeriggio mi hanno già interpellato».

Intanto, Matteo Barattieri si gode il successo della prima passeggiata nel Lambro in secca. «Le persone erano attente e interessate – sottolinea – e camminando insieme abbiamo scoperto dettagli veramente carini e abbiamo visto la città da un’altra e insolita prospettiva».

L’allegra fiumana (è il caso di dirlo) si è avventurata fino alla torre viscontea scoprendo tra l’altro un’antica botola e la ruota di un mulino. In tanti hanno portato la macchina fotografica per immortalare momenti irripetibili. E, particolare, sorprendente, l’alveo non era sporco.

«L’unico dettaglio per così dire macabro è stato l’avvistamento di un topo morto – conclude – Ma attratti dai tanti capitoli di storia monzese i partecipanti non vi hanno prestato attenzione». Se Giove Pluvio lo consentirà il bis per venerdì è fissato alle 18 con ritrovo al ponte di san Gerardino. Raccomandate scarpe comode e chiuse.