Monza, in autodromo polo mondiale per l’auto senza conducente

La Regione sta coordinando un tavolo di lavoro cui partecipano grandi costruttori automobilistici come Fca, Tata, Iveco, Tesla, Lamborghini e le case francesi per realizzare a Monza un centro di ricerca che riguardi le auto senza conducente
Il paddock dell’autodromo. Vicino potrebbe sorgere un centro per la ricerca sulle auto senza conducente
Il paddock dell’autodromo. Vicino potrebbe sorgere un centro per la ricerca sulle auto senza conducente Radaelli Fabrizio

Un polo mondiale di guida senza conducente nel cuore dell’autodromo. È quello che comincia a prendere forma attorno alla sagoma del paddock monzese, centro di gravità di tutto quel che ruota attorno ai due principali ambiti di sviluppo del settore dell’automotive internazionale: la guida driverless e la ricerca di nuovi propellenti.

Per questo Regione Lombardia, su iniziativa del vicepresidente Fabrizio Sala, sta coordinando un tavolo di lavoro che proprio al Pirellone ha già radunato un’amplissima gamma di costruttori automobilistici e di tutti coloro che lavorano nel connesso mondo della componentistica.

«Anche perché, quelli che spesso siamo portati a definire come prodigi tecnologici di auto straniere, il più delle volte nascondono componentistica italiana. Che per la maggior parte nasce in Lombardia».

Nasce da qui la volontà di tentare di riunire sotto un unico cappello gli ambiti di ricerca di chi sviluppa il driverless, nella sua coniugazione di ricerca e di sviluppo in termini sportivi, sia chi invece cerca alternative nello sviluppo dei propulsori.

Fca, Tata, Iveco, Tesla, le case francesi e Lamborghini sono solo alcuni dei nomi interessati a utilizzare il richiamo dell’autodromo per questo progetto di coordinamento che coinvolge anche Pirelli, Brembo, Magneti Marelli nello sviluppo di nuove soluzioni per la smart mobility e l’intelligenza artificiale. Coinvolti nel progetto di Regione Lombardia ci sono anche Aci e il Politecnico di Milano: «In vista del prossimo Gp di Formula 1 e per il prossimo autunno, così da coinvolgere anche le scuole, sarà posizionato il più tecnologico simulatore di guida da Formula 1, dal valore di 6 milioni di euro», continua Sala. Che a metà settimana ha incontrato, oltre che Snam, anche i rappresentati di un colosso energetico come Gazprom, interessato a sviluppare le coniugazioni del metano per il trasporto automobilistico.

Perché l’idea di trovare alternative all’elettrico e all’ibrido, sposta una nuova frontiera di ricerca proprio in direzione del gas naturale.