Monza: in arrivo il piano del rischio idraulico, la mappa della Brianza

Arriva il piano del rischio idraulico. Il Comune di Monza affida a Brianzacque l’analisi resa indispensabile in Lombardia da una legge del 2017: i tecnici dovranno valutare in che tratti il sistema fognario rischia di non tenere in caso di maltempo. La mappa della Brianza.
lambro monza esondazione 12 13 novembre 2014: tombino lasciato aperto per far defluire l’acqua
Il Lambro a Monza nell’esondazione del 12-13 novembre 2014: tombino lasciato aperto per far defluire l’acqua Fabrizio Radaelli

Nel giro di qualche mese Monza dovrebbe avere qualche arma in più per fronteggiare ondate di maltempo che, come quella delle scorse settimane, potrebbero far saltare i tombini e provocare l’allagamento di alcune zone della città.

I punti critici e le soluzioni per ridurre i pericoli saranno rilevati dal Piano per la gestione del rischio idraulico che Brianzacque stilerà entro i primi mesi del 2019: il documento, imposto dalla Regione, analizzerà con una visione sovracomunale i problemi che potrebbero essere causati sia dal sistema delle fognature sia dal Lambro.

Nel loro lavoro i tecnici, che sono supportati da esperti dell’università Bicocca e di altri atenei, non partono da zero: «Utilizziamo – spiega Massimiliano Ferrazzini, direttore del settore progettazione e pianificazione territoriale della partecipata – la mappatura delle fognature che abbiamo disegnato negli ultimi due anni. Abbiamo aperto ogni tombino, abbiamo ricostruito i 2.600 chilometri della rete e con un software abbiamo effettuato una serie di simulazioni per capire quali sono i punti deboli in caso di piogge violente. Abbiamo, poi, ipotizzato le soluzioni e mediante altre simulazioni abbiamo verificato la loro efficacia».

La carta delle zone a rischio esondazioni è servita a Brianzacque per progettare gli interventi necessari a far defluire l’acqua o consentire ai terreni di assorbirla. Dopo aver completato la parte del piano legata alle fognature, molte delle quali sono state posate 30-40 anni fa per servire un numero di edifici molto inferiore, i tecnici analizzeranno i punti in cui il Lambro, il Seveso e i corsi d’acqua minori possono esondare. Le simulazioni, in questo caso, si baseranno sulle scansioni dei corsi già stilate dal Pirellone.

«Un regolamento regionale del novembre 2017 – afferma Ferrazzini – impone che le nuove costruzioni che comportano una maggiore impermeabilizzazione del suolo non incrementino la portata di acqua nelle fognature e nei fiumi» per non aumentare il rischio di allagamenti.

Le zone soggette ad esondazioni possono essere protette tramite la realizzazione di vasche volano o, nei casi meno gravi, di cunette scavate ai bordi delle strade in cui la pioggia possa accumularsi.

«Quasi tutti i comuni della Provincia – commenta il responsabile – si stanno affidando a Brianzacque per i loro piani: noi, infatti, possiamo comprendere se i rischi in una città possono essere causati da situazioni particolari più a monte». Gli studi saranno a costo zero per le amministrazioni in quanto le spese saranno coperte dall’Ato attraverso le quote pagate dagli utenti con le bollette.

La mappa. Da Brianzacque non si sbilanciano sui punti di Monza che rischiano di essere allagati in caso di temporale: prima di fornire qualche dato i tecnici preferiscono completare il Piano di gestione del rischio idraulico. Indicano, però, via Gondar come una delle zone più problematiche sul fronte delle fognature.

Lo studio consentirà di aggiornare l’elenco delle opere in programma per attutire il pericolo di esondazioni: negli ultimi anni la società che gestisce il servizio idrico integrato nell’intera provincia ha investito parecchi milioni per la realizzazione delle vasche volano, tra cui quella di Nova Milanese. Altre saranno create tra Biassono e Macherio, a Busnago e a Lentate sul Seveso per alleviare le difficoltà patite dai residenti nella zona di via Tintoretto.
Nel vimercatese le aree critiche sono parecchie: a Ruginello di Vimercate, spiega Massimiliano Ferrazzini, gli allagamenti sono causati dalla particolare conformazione del terreno. La frazione, infatti, è nata su un terrazzo glaciale e, dato che i campi non riescono a reggere portate di pioggia notevoli, serve una deviazione artificiale per portare l’acqua lontano dall’abitato. La situazione dovrebbe migliorare anche ad Agrate grazie alla vasca prevista per mantenere asciutta via Puccini che spesso si trasformava in una sorta di bacino di accumulo in quanto il livello del sedime è di oltre un metro più basso rispetto alle altre strade.

Il piano fognario provinciale, precisa il direttore della progettazione e pianificazione territoriale di Brianzacque, prevede un numero notevole di interventi da avviare nel giro di alcuni anni.