Monza, il sindaco risponde a Striscia la notizia: «Strumentalizzate due morti»

VOTA IL SONDAGGIO Il sindaco di Monza Roberto Scanagatti ha risposto su Facebook al servizio di Striscia la notizia sulla pericolosità delle strade cittadine dopo gli incidenti mortali di Elio Bonavita e Matteo Trenti: «Sono state strumentalizzate due morti».
Striscia la notizia a Monza: un fotogramma del servizio di Valerio Staffelli col sindaco Roberto Scanagatti
Striscia la notizia a Monza: un fotogramma del servizio di Valerio Staffelli col sindaco Roberto Scanagatti Redazione online

«Quello che più mi dispiace è che il servizio imbastito da Striscia sia partito dalla morte di due giovani ragazzi. Un evento che ha colpito l’intera comunità monzese e che ha gettato nel dolore famiglie e amici di Elio e Matteo». Esordisce così la risposta del sindaco di Monza Roberto Scanagatti al servizio di Striscia la notizia.

Martedì 14 aprile, il programma di Canale 5 ha trasmesso un servizio girato a Monza tra viale Brianza e via Azzone Visconti, teatro in due settimane di due incidenti mortali che hanno coinvolto due ragazzi giovanissimi: Elio Bonavita e Matteo Trenti. Valerio Staffelli ha documentato alta velocità, strade pericolose, semafori non funzionanti. Poi ha incontrato il sindaco, che ha perso le staffe. E in un amen ha scatenato le reazioni dei monzesi sui social network.


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La risposta del primo cittadino è arrivata nella tarda mattinata di mercoledì ancora su Facebook.

“Non mi sono sottratto all’irruzione improvvisa di Staffelli e dell’intera troupe e ho accettato di buon grado un’intervista durata oltre mezz’ora – ha scritto Scanagatti sul suo profilo ufficiale – Non ho affermato che i provvedimenti di dissuasione della guida pericolosa sono inutili, ma quello che che ho cercato di spiegare è che finché non mettiamo al centro del problema la responsabilità di chi guida, che deve rispettare la vita degli altri e per questo le indicazioni stradali, non riusciremo a risolvere davvero una situazione sempre più drammatica”.

E poi: “Ho anche tentato di argomentare che per quanto riguarda gli autovelox, nessuno ne mette in discussione l’efficacia ma il punto è che il codice della strada prevede che su vie urbane come viale Brianza o via Azzone Visconti dove sono accaduti i due tragici incidenti non sia possibile porre stazioni di rilevamento fisse. Staffelli mi ha anche chiesto perché non installiamo i dossi rallentatori. Ho fatto notare che essendo il viale Brianza nei pressi dell’ospedale San Gerardo, risulta impossibile. Continueremo comunque la nostra attività per promuovere soprattutto la prevenzione. Ma di tutto questo, pur facendo parte dell’intervista, gli spettatori della trasmissione non hanno potuto avere notizia”.

Infine: “Ma soprattutto non è stato mostrato il tentativo di consegnarmi il tapiro, che ho decisamente rifiutato perché considero inaccettabile che un simbolo (per chi lo considera tale, per me non lo e’) di rimprovero ironico o sarcastico per fatti di una leggerezza incredibile, venga solo lontanamente accostato a episodi che riguardano la morte prematura di due giovani vite. L’ho trovato raccapricciante. Staffelli è apparso alquanto disorientato dal mio rifiuto perché evidentemente non gli capita spesso. L’applauso finale è frutto di quella discussione. E quanto ai semafori rotti, ho ringraziato per la segnalazione che ho immediatamente girato agli uffici affinché provvedano”.