Monza, il ricovero in ospedale fa scoprire decine di animali in un’abitazione: un mese per metterli tutti al sicuro – FOTO

Un caso di accumulo compulsivo: un uomo di San Rocco, a Monza, aveva chiesto aiuto quando si è reso conto del peggioramento delle sue condizioni fisiche. Così si è scoperta la situazione reale: era un accumulatore seriale di oggetti, ma anche di animali. L’uomo successivamente è deceduto.
Gli animali che vivevano nella casa di San Rocco a Monza
Gli animali che vivevano nella casa di San Rocco a Monza

Non è stata una bella scoperta quella che il presidente dell’Enpa Monza Brianza Giorgio Riva e la volontaria Federica hanno fatto il mese scorso in una villetta nel quartiere monzese di san Rocco. In quella casa viveva un uomo, poi ricoverato in ospedale e deceduto, che negli spazi a sua disposizione accumulava di tutto (gli esperti chiamano questo comportamento “accumulo compulsivo” o, in inglese “hoarding disorder”): oggetti e persino animali.

Forse nessuno si era mai accorto di questa situazione e nemmeno l’aveva segnalata ai servizi sociali. Il problema è sorto il mese scorso quando l’uomo, resosi conto delle sue precarie condizioni di salute, aveva contattato un suo conoscente chiedendogli di prendersi cura degli animali. L’amico, una volta entrato nell’abitazione non ha creduto ai propri occhi: in un giardinetto, dove le piante cresciute a dismisura nascondevano un enorme numero di sacchi della spazzatura mischiati a rottami in ferro e a rifiuti vari, vi era un impressionante numero di animali da cortile, alcuni ben nutriti, altri tenuti in pessime condizioni e addirittura alcune carcasse di galline e di anatre decedute da tempo.

Dopo il comprensibile sgomento il malcapitato ha contattato l’Enpa che ha organizzato una serie di turni, durati alcune settimane, per trasferire nel proprio rifugio gli animali.

L’ente ha provveduto a fare un “censimento” e ha riscontrato la presenza di 35 tra galli e galline di varie razze (una coppia era detenuta in una gabbietta per uccellini); 6 oche tra cignoidi e romagnole; 11 anatre tra anatre mute e mandarine; una capra tibetana di circa 7-8 anni, affetta da dermatite. Tutti gli animali sono stati messi in sicurezza.

Enpa, per rispetto del proprietario deceduto due settimane dopo l’inizio del trasferimento degli animali, ha deciso di non procedere ad alcun tipo di denuncia pur esprimendo la propria amarezza “per una situazione degenerata nell’indifferenza generale, quando il proprietario degli animali, invece, avrebbe avuto bisogno di qualcuno che intervenisse per tempo, per lui e per i suoi animali. Creature che sicuramente ha amato, ma nel modo sbagliato”.