Monza, il quartiere è social? In arrivo 3mila questionari per dirlo

Un questionario per capire se i cittadini di Monza promuovono il quartiere dove vivono. Non solo da un punto di vista dei servizi, ma anche dei rapporti interpersonali e delle occasioni di crescita umana. È il progetto che coinvolge le dieci consulte di quartiere.
Monza Egidio Longoni
Monza Egidio Longoni Fabrizio Radaelli

Un questionario per capire se i cittadini di Monza promuovono il quartiere dove vivono. Non solo da un punto di vista dei servizi, ma anche dei rapporti interpersonali e delle occasioni di crescita umana.

Questo, in sintesi, il progetto promosso dall’amministrazione comunale e che vede il coinvolgimento delle dieci consulte di quartiere, oltre che delle scuole, con lo scopo di mettere la città ai raggi X e comprendere quali siano i reali bisogni e le esigenze dei monzesi a seconda dei quartieri dove abitano. Mettendo in luce punti di forza e di debolezza di ogni rione e soprattutto il grado di appartenenza al rione stesso e alla sua vita sociale nelle diverse anime laica, religiosa, scolastica, di aggregazione sportiva.

«Il questionario è stato elaborato da un punto di vista scientifico – spiega l’assessore alla Partecipazione Egidio Longoni – per capire come i monzesi percepiscono il quartiere dove vivono. Stimolando la partecipazione e individuando gli interventi da attuare in base anche al percorso intrapreso negli anni scorsi con i progetti dei centri civici, delle consulte e del bilancio partecipativo che già avevano messo in evidenza le peculiarità e necessità dei diversi rioni». La prima previsione è di 3mila questionari, ma potrebbero essere di più.

Ma con questa iniziativa si va oltre, coinvolgendo anche coloro che, magari, fino ad oggi non avevano partecipato alla vita pubblica del rione. Con la distribuzione dei questionari anche attraverso le scuole si raggiungerà un numero ancora maggiore di cittadini, accogliendo perciò i suggerimenti e i punti di vista magari di coloro che vivono il quartiere soltanto la sera o nel fine settimana.

Scorrendo le domande, si scopre che non si vuole solo fotografare la percezione di necessità di bisogni concreti all’interno del quartiere, ma anche di come viene percepita la vita e la socializzazione per le strade.

Spiccano perciò le domande come quella se mi sento parte del quartiere, se la gente è gentile e cordiale, se mi costerebbe molto andare via dal rione, se nel rione ho stretto amicizie sulle quali posso contare anche nel momento del bisogno, o se magari mi piacerebbe vivere in un altro rione della città. Oltre naturalmente a domande più classiche sul grado di soddisfazione dei servizi presenti e sulla qualità della vita nel quartiere.

Domande alle quali è possibile rispondere dando un grado di gradimento diverso che varia da fortemente d’accordo, d’accordo, in dissaccordo, fortemente in disaccordo.

Un questionario che ha l’obiettivo di raggiungere in modo capillare il quartiere con la distribuzione, anche in base alle risorse presenti nelle consulte, delle domande nel maggior numero dei condomini. «Il questionario verrà ritirato entro l’inizio dell’estate – conclude Longoni dopo avere iniziato a illustrare il progetto negli incontri delle consulte di queste settimane – E al termine delle verifiche verrà organizzata una serata informativa nelle consulte».