Monza, il progetto per la biblioteca all’ex caserma San Paolo non è tra le opere dei prossimi tre anni

La riqualificazione dell’ex caserma San Paolo di Monza è rinviata a data da destinarsi: nel Piano triennale delle opere pubbliche approvato pochi giorni fa dalla giunta Allevi non c’è più traccia del restauro in nuova biblioteca civica.
Il rendering del progetto vincitore per la riqualificazione della ex caserma di piazza San Paolo a Monza. Almeno, sulla carta
Il rendering del progetto vincitore per la riqualificazione della ex caserma di piazza San Paolo a Monza. Almeno, sulla carta

La riqualificazione dell’ex caserma San Paolo di Monza è rinviata a data da destinarsi: nel Piano triennale delle opere pubbliche approvato pochi giorni fa dalla giunta Allevi non c’è più traccia del restauro dell’immobile che, come prevede un vecchio progetto, dovrebbe ospitare la nuova sede della Biblioteca civica. I lavori, quindi, non dovrebbero partire prima del 2021.

«Il complesso – spiega il vicesindaco Simone Villa – è del Demanio e non possiamo intervenire in alcun modo. Noi, secondo l’Accordo di programma legato alla sistemazione dell’area ex IV Novembre, dovremmo entrare in possesso dello stabile solo dopo la costruzione della nuova caserma della Guardia di Finanza. Se tutto andrà bene ci vorranno almeno due anni e mezzo per avviare e completare quell’opera: è inutile, quindi, continuare a indicare nei documenti il rifacimento della San Paolo per rinviarlo di anno in anno».

L’amministrazione, assicura Villa, non ha cambiato orientamento su «un’idea suggestiva» che circola in municipio da una quindicina di anni e che viene tramandata di giunta in giunta.

«Il progetto è bello – commenta il vicesindaco – l’ubicazione è allettante, ma per concretizzarlo occorrerebbero svariati milioni che dovremmo reperire con un mutuo molto corposo».

Sullo stralcio del cantiere pesa, inoltre, un’incertezza di fondo: «L’Accordo di programma – aggiunge – è stato rivisto più volte e recentemente si è fatta strada l’ipotesi di una permuta tra la San Paolo e il Mirabellino. Non possiamo escludere nessuna eventualità: in casi simili è il Demanio a decidere e il Comune può solo adeguarsi. Occorre, quindi, essere prudenti» nel fare previsioni che potrebbero essere scompaginate da un momento all’altro come è accaduto all’epoca della dismissione del vecchio carcere.

«L’amministrazione – conclude Villa – anche allora aveva parecchie ambizioni, ma il ministero ha venduto l’immobile a un privato».