Monza, il Lambro un anno dopo: un milione di euro in alto mare

VIDEO Lungo il Lambro - Fiato sospeso. Sguardo attento, al cielo e al fiume. Novembre è iniziato col sole e c’è da sperare che non si metta a piovere. Non tanto come l’anno scorso, almeno. O come nel 2002. Ecco come sta il Lambro con la mente alle ultime emergenze.
Monza, l’ondata di piena del Lambro nel novembre 2014
Monza, l’ondata di piena del Lambro nel novembre 2014 Fabrizio Radaelli

Fiato sospeso. Sguardo attento, al cielo e al fiume. Novembre è iniziato col sole e c’è da sperare che non si metta a piovere. Non tanto come l’anno scorso, almeno. O come nel 2002. Il ricordo delle ultime esondazioni del Lambro è vivo nella mente di tutti.

IlCittadinoMb sul Lambro

1020680

Un anno fa, tra il 12 e il 16 novembre, piogge eccezionali hanno flagellato per ore l’intera Lombardia. La situazione, critica fin da subito, era degenerata durante la giornata del 15: nel corso del pomeriggio e della sera di quel sabato d’acqua il fiume è esondato nei comuni di Briosco, Triuggio, Brugherio e Monza. Allo stesso modo si era comportato il Seveso, fuoriuscendo dagli argini a Bovisio Masciago, Varedo e Lentate sul Seveso. Sono passati dodici mesi da quei momenti. E ne sono trascorsi sette da quando, nel corso di una serata aperta al pubblico all’Urban Center di via Turati, è stato presentato il piano di interventi finanziati con il milione di euro messo a disposizione da regione Lombardia nell’ambito dell’accordo che l’amministrazione comunale ha firmato nel luglio del 2014 con Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po.

I lavori sarebbero dovuti partire entro un paio di mesi da quell’incontro, durare un anno e concludersi nell’inverno del 2016. I lavori, ad oggi, non sono ancora iniziati. E la domanda che tutti si fanno è una, e semplice. Se dovesse succedere di nuovo, la città riuscirebbe, una volta di più, a tenere a bada il suo fiume?
«Abbiamo lavorato a lungo con Aipo – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Paolo Confalonieri – per studiare al meglio le strategie di messa in sicurezza della città, nel tratto attraversato dal Lambro».

Ora, finalmente, è tutto pronto: «Il bando per l’appalto dei lavori sarà pubblicato entro la fine dell’anno», ha annunciato l’assessore. Nel piano rientrano tre diverse tipologie di interventi. Si metterà in sicurezza l’area delle Grazie Vecchie: un muro contenitivo andrà a sostituire la cancellata che ora si trova davanti al santuario. Contemporaneamente si innalzeranno anche gli argini in via Cantore e in via Filzi: quando il fiume esonda, inizia a fuoriuscire dagli argini proprio in quelle zone. In pieno centro, invece, si interverrà dove Lambro e Lambretto si ricongiungono, nell’area dell’oasi che a lungo è stata curata da Legambiente: si migliorerà il deflusso delle acque, ora rallentato dalla presenza di una traversa utile, in passato, a incanalare l’acqua verso le fabbriche della zona.

Si interverrà anche per riparare le situazioni di criticità che si sono formate lungo spalto Piodo e spalto Santa Maddalena. Il terzo intervento si concentrerà sulla parte terminale del fiume, all’altezza di San Rocco e San Donato, e prevede la ripulitura dell’alveo e delle sue sponde. «Nel corso dell’anno – precisa Confalonieri – Abbiamo mantenuto rapporti costanti tanto con Aipo, in particolare con Marco Mancini, l’ingegnere idraulico e docente del politecnico progettista dei lavori a Monza, quanto con i tecnici di regione Lombardia: l’equilibrio del fiume è molto delicato. Ora più che mai questo è chiaro a tutti».