Monza, il Gp di Formula 1 è salvo: passa l’emendamento nel decreto Milleproroghe

«Con l’emendamento approvato in commissione Affari Costituzionali di cui mi onoro essere il primo firmatario, abbiamo superato quei vincoli operativi che bloccavano Aci e Sias e che rischiavano di compromettere il Gp d’Italia». Lo ha annunciato il capogruppo dei senatori leghisti, Massimiliano Romeo.
La Ferrari davanti al pubblico di Monza
La Ferrari davanti al pubblico di Monza

«Con l’emendamento approvato in commissione Affari costituzionali di cui mi onoro essere il primo firmatario, abbiamo superato quei vincoli operativi che bloccavano Aci e Sias e che rischiavano di compromettere il Gp d’Italia. Monza è da sempre vetrina del nostro paese nel mondo; dare un segnale di presenza e di efficienza anche nello sport rientra nelle intenzioni di buonsenso e buongoverno della Lega». Con queste parole il senatore leghista Massimiliano Romeo ha annunciato quello che tutti i tifosi della Ferrari e della Formula 1 aspettavano: la conferme che non esiste pericolo alcuno per il Gran Premio di Monza. A causare più di una apprensione per il futuro del Circus in terra brianzola è stato un errore nella legge di Bilancio legato alle severe norme della Legge Madia sulle società municipalizzate che attribuisce ad Aci gli stessi vincoli di spesa di una municipalizzata e mettendone quindi a rischio la capacità di onorare il contratto (22 milioni per i primi due anni, 24 per il prossimo) anche se Aci non lo è mai stata. Ora questo vincolo è stato attenuato grazie all’emendamento inserito nel decreto Milleproproghe 2018 e Aci potrà affrontare le spese del contratto sottoscritto due anni fa con Bernie Ecclestone ed ereditato dai nuovi padroni della Formula 1, gli americani di Liberty Media.

«Da quasi un secolo l’Autodromo arricchisce il territorio che lo ospita, facendo conoscere nel mondo la bellezza e l’operosità della nostra regione. Il Gran Premio d’Italia di Formula 1, il più importante evento di motorsport italiano, genera un indotto di quasi 29 milioni di euro, secondo l’Ufficio studi della Camera di Commercio. Una ricaduta economica che dimostra quanto il prodotto della nostra azienda sia importante per gran parte delle imprese che operano in zona»: così Giuseppe Redaelli, presidente Sias, in una intervista rilasciata a il Cittadino un mese fa.