Monza, il dottor Mosca va in pensione: doccia fredda per 1.500 assistiti

La notizia è arrivata all’improvviso anche al diretto interessato che ha raggiunto il traguardo avendo compiuto 70 anni: i pazienti hanno cercato un altro medico di base nel quartiere Libertà ma sono stati dirottati altrove
Il dottor Giampietro Mosca
Il dottor Giampietro Mosca Fabrizio Radaelli

La telefonata è arrivata martedì sera, 19 gennaio, mentre la comunicazione ufficiale l’ha trovata nella cassetta della posta il giorno seguente, quando già tutto il quartiere aveva scoperto, quasi per caso, che il dottor Giampietro Mosca avrebbe chiuso lo studio.


LEGGI Monza, il dottor Mosca in pensione: «Spiace per i residenti di Libertà, necessari più ambulatori diffusi»

Tra i 1500 assistiti del medico di base, da quarant’anni riferimento per gli abitanti del quartiere Libertà, c’è anche Mariella D’Angiolini. «Ho più di ottant’anni e sono invalida al 100% – racconta -. Abito proprio di fronte alla chiesa di Cristo Re, a due passi dallo studio del dottor Mosca, e l’altra sera, all’improvviso, ricevo una sua telefonata che mi informa che dal giorno seguente avrebbe cessato l’attività perché aveva ormai raggiunto i 70 anni di età. Mi ha spiegato che è una norma generale, che non dipende da lui. Di fatto però dalla sera alla mattina io e tutti gli altri pazienti del dotto Mosca ci siamo trovati senza un medico a cui fare riferimento, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria».

Per tutti è scattata la corsa in farmacia per cercare un nuovo sostituto, possibilmente in zona. Ed ecco un’altra doccia fredda. «Nel quartiere non c’è nemmeno un medico disponibile. Eppure qui abitano tanti anziani, molte famiglie, non è possibile lasciare sguarnita una zona tanto vasta della città. In farmacia mi hanno detto che avrei potuto trovare un posto disponibile in uno studio medico in centro, in via San Gerardo – continua la signora D’Angiolini -. Ho dovuto accettare anche se non è certo agevole avere il medico così distante da casa. Mi auguro solo che, sapendo della mia invalidità, in caso di bisogno la nuova dottoressa venga a casa a visitarmi».

Nella stessa situazione di disagio si è trovata all’improvviso la gran parte dei cittadini del quartiere, che hanno provato a cercare risposte su altri papabili sostituti del dottor Mosca, chiedendo direttamente alla Rete, sfruttando le pagine Facebook di Monza. Ne è nato un dibattito con decine e decine di post. Per tutti lo stupore e il disappunto nello scoprire (alcuni proprio dai social) della chiusura dello studio medico di Mosca. «È assurdo che un intero quartiere resti senza medico di base solo perché il titolare è andato in pensione. Per molti arrivare fino in centro sarà un problema», si legge in molti dei post pubblicati.