Monza, il conto delle buche stradali «Per tapparle servono 30 milioni»

Trenta milioni di euro per rimettere in carreggiata le strade di Monza. E’ la cifra-monstre che il comitato San Fruttuoso ha stimato essere necessaria al Comune per tappare tutte le voragini presenti su strade e marciapiedi.
Una buca nell’asfalto in via Lecco. Sotto s’intravede la vecchia pavimentazione in porfido
Una buca nell’asfalto in via Lecco. Sotto s’intravede la vecchia pavimentazione in porfido

Trenta milioni di euro per rimettere in carreggiata le strade di Monza. E’ la cifra-monstre che il comitato San Fruttuoso ha stimato essere necessaria al Comune per tappare tutte le voragini presenti su strade e marciapiedi. I volontari dell’associazione hanno raccolto centinaia di segnalazioni da parte dei cittadini di Monza e girate al Comune, che, secondo la stima del comitato, ha provveduto a risolvere circa il 20% dei problemi segnalati. “Il Comune, in sostanza, ha eseguito le piccole riparazioni, ma non ha ancora posto rimedio ai dissesti stradali più gravi – spiegano dal comitato -. Il nostro gruppo di lavoro sul tema, assistito da due consulenti esperti, ha fatto un’analisi delle segnalazioni pervenute e di quelle pubblicate da altri siti web e dai giornali. Obiettivo, stimare quanto costerebbe rimettere strade e marciapiedi di Monza in condizioni normali. Il risultato è scioccante: secondo i nostri calcoli, ci vorrebbero almeno 30 milioni di euro”.

Dice l’ingegner Ermanno Cacciari, presidente del Comitato San Fruttuoso 2000: “E’ un importo enorme, ma purtroppo attendibile. Abbiamo riscontrato che centinaia di tratte, per decine e decine di chilometri totali, richiederebbero interventi radicali con il rifacimento anche del fondo stradale”. Monza ha 170 km di strade ed ha complessivamente aree asfaltate, tra vie e zone di sosta, pari a 23 milioni di metriquadrati. La maggior parte dei dissesti mostra non tanto una consunzione eccessiva del manto superficiale, ma danni negli strati sottostanti, il cosiddetto “fondo”. Senza sistemare quello, ogni ri-asfaltatura è destinata ad essere poco durevole.

“Chiariamo subito – spiegano dal comitato -: le responsabilità non sono imputabili all’amministrazione comunale attuale, né alla precedente. Siamo di fronte a cinquant’anni di problemi ignorati o rinviati, e oggi tutti i nodi stanno venendo al pettine”. Dice Isabella Tavazzi, portavoce del Comitato San Fruttuoso 2000: “Le spiega-

zioni tecniche non danno sollievo ai cittadini. Bisogna che il Comune abbia il coraggio di varare un piano straordinario su più anni, stanziando quello che serve. I quattro milioni messi a bilancio tra il 2013 e quest’anno non soltanto sono troppo pochi, ma rischiano di essere spesi male se non si procede ad interventi che affrontino le vere cause dei troppi dissesti stradali in città”.