Monza, il Comune compra il “meteo-software” contro i falsi allarmi

Regione Lombardia lancia troppe allerte infondate e il Comune di Monza ha deciso di fare da sé. La Protezione Civile acquisterà un software che consentirà ai dirigenti di «integrare» in tempo reale le informazioni su probabili temporali, esondazioni e nevicate diramate dal Pirellone. Per evitare falsi allarmi come lo scorso agosto.
Monza Piena fiume Lambro
Monza Piena fiume Lambro Fabrizio Radaelli

Le previsioni del tempo non sono attendibili, la Regione lancia troppe allerte infondate e, di conseguenza, il Comune di Monza ha deciso di fare da sé. La Protezione Civile acquisterà un software che, grazie alla possibilità di accedere a più piattaforme dedicate alle previsioni meteorologiche, consentirà ai dirigenti di «integrare» in tempo reale le informazioni su probabili temporali, esondazioni e nevicate diramate dal Pirellone.

Se una volta, forse, era sufficiente scrutare il cielo per comprendere con una certa approssimazione l’intensità delle precipitazioni in arrivo, ora, con i cambiamenti climatici che scatenano sulla Brianza ripetuti temporali più tipici dei climi tropicali, è necessario attrezzarsi.

Oltretutto, hanno notato in municipio, la possibilità di evitare il lancio di allarmi inutili o di avvertire con un margine di anticipo sufficiente chi abita lungo il Lambro ha un costo esiguo: con 1.952 euro la Protezione Civile acquisterà il programma “di monitoraggio meteopluviometrico” della ditta Radarmeteo srl di Due Carrate, in provincia di Pordenone, che ha già fornito strumenti in grado di dare informazioni accurate.

Il sistema installato su computer, con un’app per i telefonini, consentirà agli operatori di scaricare le mappe della città, di visualizzare le immagini dei radar meteorologici che coprono un territorio più vasto della Lombardia, di consultare le banche dati delle precipitazioni, di ottenere le informazioni relative ai principali modelli matematici di previsione. L’azienda, inoltre, garantisce l’aggiornamento del software nonché la formazione del personale che dovrà impiegarlo.


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Lo strumento, auspicano in piazza Trento e Trieste, dovrebbe scongiurare quanto avvenuto alla fine dello scorso agosto quando, prendendo per buono l’allarme rosso lanciato dalla Regione, a tarda sera volontari e operatori della Protezione civile hanno inviato sms e suonato alle porte dei residenti lungo il Lambro nelle vie Frisi e Grazie Vecchie per invitarli a sistemare le paratie mobili e a portare al sicuro le macchine. La temuta perturbazione, che secondo gli esperti avrebbe dovuto provocare una improvvisa piena, si è rivelata un semplice temporale che non ha causato alcun innalzamento del fiume. Le polemiche, quelle sì, sono montate tanto che l’assessore alla Sicurezza Paolo Confalonieri aveva annunciato la richiesta di spiegazioni al Pirellone per una falsa allerta che ha arrecato notevoli danni economici ai comuni che hanno dovuto pagare gli straordinari ai dipendenti.