Monza, i voti della maggioranza per il nuovo regolamento di polizia urbana che vieta l’alcol dopo le 21

Monza ha il nuovo regolamento di polizia urbana, approvato in settimana in consiglio con i voti della maggioranza. Giro di vite su alcol, bivacchi e vandalismo. E vieta anche di drogarsi in pubblico e camminare sui cornicioni. Polemiche le opposizioni e Confcommercio.
Monza: la votazione in consiglio comunale del regolamento di polizia urbana
Monza: la votazione in consiglio comunale del regolamento di polizia urbana Fabrizio Radaelli

Approvato in consiglio comunale con i soli voti della maggioranza il nuovo regolamento di polizia urbana. Confermato che il popolo della movida e chi si attarda dopo la mezzanotte a chiacchierare all’esterno dei bar, specie se con un bicchiere di vino o una lattina di birra in mano, potrebbe tornare a casa con una multa. Ritardata invece di un’ora il divieto per i negozi di vicinato di vendere alcolici: dalle 21, e non dalle 20 come proposto dalla giunta, pizzerie e affini potranno distribuirli solo se abbinati a cibo.


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Nessuno potrà più bere alcoolici in strada o nei parchi: l’imposizione, definita liberticida dalle minoranze, secondo l’amministrazione contribuirà a ridurre il degrado in città. La battaglia per cercare di riportare il decoro in via Italia, in piazza Cambiaghi e nei giardinetti passa dal divieto di bivaccare, di assumere droghe, di chiedere l’elemosina in modo molesto.

L’amministrazione tenterà, inoltre, di contrastare la prostituzione multando chi contratta le prestazioni intralciando la circolazione.

Nel testo è rimasto un altro divieto molto controverso: quello di stendere la biancheria in modo visibile dalla strada. La giunta ha, però, garantito che nessuno rischia di essere sanzionato se esporrà i panni alla finestra.

Proprio l’annunciata discrezionalità nella applicazione ha attirato molte critiche: «Il regolamento andava aggiornato – ha attaccato il capogruppo del Pd Egidio Riva – voi, però, lo avete utilizzato per erigere un feticcio con cui nascondere le promesse di sicurezza disattese. È inutile perché interviene su questioni normate dai codici civile e penale, è dannoso perché comporterà un aggravio per la polizia locale e rischia di essere velleitario perché non risolverà i problemi legati al consumo di droghe o all’abuso di alcool».

I democratici non hanno partecipato al voto in quanto, hanno affermato, il centrodestra ha strumentalizzato le loro dichiarazioni.
«Questo è un documento politico – ha commentato Paolo Piffer di Civicamente – Monza non ha bisogno di più divieti, ma di più risorse per le forze dell’ordine, le infrastrutture, i progetti di sensibilizzazione».

«L’intendimento è buono – ha riflettuto Danilo Sindoni, M5S – ma potrebbe rappresentare un invito ai giovani a trasgredire». Il testo è stroncato anche dalla renziana Francesca Pontani: «Non sono contro la lotta al degrado – ha precisato – ma è scritto male».

Il provvedimento, che ha ottenuto 17 voti a favore del centrodestra e 4 contrari di 5Stelle, Civicamente e Misto, non piace a Confcommercio: «Valuteremo attentamente – ha annunciato il presidente Domenico Riga – se impugnarlo in quanto penalizza i piccoli negozi rispetto alla media e grande distribuzione».

Nei prossimi giorni la giunta fisserà le sanzioni da applicare a chi infrange i divieti.

Anche per Alberto Mariani del Gruppo misto l’articolato penalizza i bar e i piccoli negozianti

«Le persone per bene devono stare tranquille – ha replicato il sindaco Dario Allevi – le cose cambieranno solo per la piccola minoranza che fa quello che vuole».