Alla fine ce l’hanno fatta. I sette volontari monzesi dell’associazione Amico Senegal, bloccati nel paese africano, anch’esso in preda al corona virus, sono rientrati a casa nel pomeriggio di sabato 4 aprile Un finale atteso da oltre tre settimane quando, proprio per l’aggravarsi della situazione sanitaria, il Senegal aveva cancellato i voli per l’Europa e imposto il coprifuoco.
Il biglietto di ritorno che i sette avevano in tasca si è trasformato in carta straccia e l’unica loro “salvezza” sarebbe stato un intervento da parte delle autorità italiane. Nella loro residenza di Kabrousse, nella regione della Casamance, dove avevano svolto la loro azione umanitaria, i volontari hanno avviato i contatti con il Ministero degli Esteri a Roma e con l’Ambasciata Italiana di Dakar. Una serie di telefonate e di email alle quali, almeno inizialmente, non venivano fornite risposte precise.
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Inoltre, come se ciò non bastasse, a fare da corollario a questa situazione di incertezza, si era messo il prepotente avanzare del coronavirus che aveva colpito, tra gli altri, anche un gruppo di turisti francesi ospiti di un lussuoso resort a loro vicino. Finalmente lunedì scorso il presidente Valerio Sormani e i suoi compagni di “avventura” Francesco Saverio Cattaneo, Monica Gariboldi, Daniele Cavo, Ilaria Guglielmo, Oriana Longoni e Giovanni Sormani hanno iniziato a vedere uno spiraglio. Su consiglio dei diplomatici italiani di stanza a Dakar si sono attivati per affittare un piccolo mezzo e dopo due giorni di viaggio (“tra panorami bellissimi e le soste imposte dal coprifuoco”) hanno raggiunto una località marittima a una quarantina di chilometri dalla capitale senegalese da dove hanno continuato a mandare i loro appelli. Ieri sera c’è stata la svolta tanto attesa: l’ambasciata li ha avvertiti di tenersi pronti e nella mattina di sabato 4 si sono imbarcati su un volo per Roma.
Inizialmente era previsto che il piccolo gruppo trascorresse la giornata nella capitale per poi essere trasferito domani a Milano Malpensa. Invece, la ruota della fortuna ha cominciato a girare dalla loro parte e già nel pomeriggio hanno potuto raggiungere la Lombardia e la loro Monza dove hanno iniziato la loro quarantena.