Monza, i 90 anni della Boutique dei sapori: come sono cambiati i gusti della città

Brindisi per l’inizio del 2020 ma anche per un traguardo importante: la gastronomia di via Carlo Alberto a Monza ha compiuto 90 anni. La Boutique dei sapori racconta come sono cambiati i gusti dei monzesi.
Monza: la Boutique dei sapori
Monza: la Boutique dei sapori Fabrizio Radaelli

I primi documenti ufficiali sono datati primo gennaio 1930: e con il 2020 “La boutique dei sapori”, la storica gastronomia di via Carlo Alberto a Monza, ha compiuto novant’anni di attività.


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Ma le sue origini risalgono, sicuramente, a qualche decennio prima: «In alcune fotografie di fine Ottocento è stato immortalato l’angolo racchiuso tra via Carlo Alberto e quella che sarebbe diventata via Zucchi – ha spiegato Andrea Barzaghi, titolare dell’attività con il socio chef Claudio Rossi – e già allora c’erano queste vetrine».
Il nome, però, era differente: la salumeria si chiamava “La Crocetta” perché si trovava vicina a una delle crocette, appunto, dedicate a San Carlo, attorno a cui nel Seicento, all’epoca della peste, i monzesi si radunavano per pregare. A Giulio Valagussa, titolare dell’attività negli anni Trenta, sarebbero subentrati qualche decennio dopo quelli che erano stati i suoi collaboratori, Enrico Cazzaniga e Mario Barzaghi. I locali di via Carlo Alberto, che negli anni Ottanta da salumeria iniziano a trasformarsi in gastronomia, prendono il nome di “La boutique dei sapori” dal 1992, con gli attuali gestori.

«Lavorano con noi tre collaboratori, Valerio Galbiati, Francesca Galbiati e Massimo Arienti – ha proseguito Barzaghi, 53 anni – ed è anche grazie a loro che riusciamo a prenderci cura al meglio della nostra clientela, soprattutto in un periodo così ricco di lavoro come quello delle festività natalizie».

E se nella prima metà del secolo scorso ad andare per la maggiore erano i salumi (e in particolare il lardo stagionato), con il passare del tempo i gusti dei monzesi sono cambiati.

«È aumentata la richiesta di piatti pronti, anche della tradizione del nostro territorio, come la cassoeula – ha spiegato Barzaghi – Molto apprezzata è la pasta fresca ripiena e anche i cotechini e gli zamponi di nostra produzione. In aumento, poi, la richiesta di pesce e di verdure. Rispetto al passato si mangiano molti meno salumi e affettati. La luganega di Monza resta, però, uno dei prodotti più richiesti: irrinunciabile».