Monza: festa musulmana del sacrificio, attesi mille fedeli in viale Stucchi

La comunità musulmana di Monza e Brianza, Cinisello e Sesto celebra a Monza martedì 20 luglio el Adha, la preghiera più importante dopo il ramadan.
Una preghiera musulmana
Una preghiera musulmana Radaelli Fabrizio

Si svolgerà martedì 20 luglio, dalle 8.30 alle 10, all’esterno del palazzetto dello sport di Monza in viale Stucchi, la preghiera del el Adha, conosciuta come la festa del sacrificio, una delle due ricorrenze più importanti della religione islamica, dopo la festa per la chiusura del ramadan.

All’appuntamento sono attesi un migliaio di fedeli. L’evento è organizzato dal Centro islamico di Monza, insieme alla comunità dei fedeli bengalesi.

Una festa attesa dal momento che lo scorso anno, a causa delle restrizioni anti Covid, non fu organizzata. La preghiera, a cui parteciperanno anche le donne e i bambini, si svolgerà all’aperto, nel parcheggio del palazzetto dello sport. Ai fedeli musulmani è stato concesso l’utilizzo di cinque spazi all’interno del parcheggio, due in più rispetto all’ultima grande cerimonia, quella della fine del ramadan, dove le porzioni a disposizione dei fedeli furono solo due.

Entro le 11 i fedeli dovranno liberare il parcheggio del Candy Arena. Secondo la tradizione in occasione della festa del El Adha ogni fedele deve provvedere al sacrificio di un animale, che ricorda il sacrificio sostitutivo fatto da Abramo che immolò un montone in cambio della vita del figlio Isacco. «Non è assolutamente previsto alcun sacrificio animale durante la preghiera – precisano dal Centro islamico di via Ghilini -. Terminata la preghiera ognuno tornerà a casa propria. Chi vorrà rispettare la tradizione lo farà affidandosi alle macellerie islamiche che praticano l’uccisione dell’animale secondo le leggi. È possibile però far fare il sacrificio anche a distanza, incaricando i parenti rimasti nel Paese d’origine».

L’ultima festa el Adha è stata celebrata nel 2019 negli spazi del Centro islamico. «Quest’anno molti sono già partiti per tornare nel loro Paese d’origine, approfittando della possibilità di poter viaggiare di nuovo, quindi ci aspettiamo meno fedeli del solito. Comunque ne sono attesi circa mille».