Monza: esposto del comitato contro la chiusura per un mese della Villa “surreale”

“Villa surreale di Monza” è il titolo del post su facebook. La chiusura al pubblico per un mese di Villa Reale non va giù al Comitato per il parco e “Villa Reale è anche mia” che sta valutando le carte in vista della presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica.
Monza Villa reale preparativi festa Luxottica
Monza Villa reale preparativi festa Luxottica Fabrizio Radaelli

La chiusura al pubblico per un mese di Villa Reale non va giù al Comitato per il parco e “Villa Reale è anche mia” che sta valutando le carte in vista della presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica. I fatti sono noti: da giovedì scorso e fino al 30 novembre la Villa è blindata ed è impossibile visitare anche gli appartamenti di Umberto e Margherita. Il corpo centrale con le sale di rappresentanza e il secondo piano nobile resta chiuso fino al 6 dicembre per ospitare i Luxottica Days, l’evento del colosso degli occhiali che utilizza le sale della villa per presentare le nuove collezioni 2019, promuovere momenti di formazione, incontrare i clienti da tutto il mondo, siglare contratti.


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«È una vicenda surreale – spiega Bianca Montrasio, portavoce del Comitato – un’aperta violazione delle norme del Codice dei beni culturali poste a tutela della fruizione pubblica e di un uso del bene conforme al suo valore storico e culturale. È il fallimento del modello Monza per la gestione dei beni culturali».

Gli avvocati del Comitato sono al lavoro e citano codici ed articoli: «La Villa reale è un bene di tutti ed è stata affittata per un uso che esclude il pubblico dei visitatori senza un bando di evidenza pubblica – spiega Roberto D’Achille, avvocato e attivista del Comitato – è un’aperta violazione dell’articolo 170 del Codice dei beni culturali per uso illecito del bene, ma ci sono gli estremi anche penali perché in questo caso il Consorzio avvantaggia il privato che ha in concessione il corpo centrale della Reggia per i prossimi 22 anni, con un danno per il pubblico».

«Nulla contro Luxottica – prosegue Montrasio – sappiamo che eventi di questo tipo si fanno, ma non riusciamo a capire come il Consorzio abbia potuto chiudere anche la parte museale per 25mila euro di affitto, quando il concessionario sarà l’unico a beneficiare davvero dell’evento con un affitto che potrebbe aggirarsi sui 300 mila euro come è accaduto due anni fa a Venaria», cifra che è una ipotesi del Comitato e non è stata rivelata.

Il sindaco Dario Allevi, presidente del Consorzio, replica alle critiche: «Presentino pure l’ennesimo esposto – dice – ma si poggia su polemiche sterili. C‘è un contratto e un disciplinare di concessione che prevede che sia possibile chiudere la villa senza limitazioni di giorni e durata per eventi di questo tipo. Abbiamo deciso di concedere anche gli spazi del Consorzio perché era la conditio sine qua non posta da Luxottica per proteggersi dallo spionaggio industriale, altrimenti avrebbero scelto un’altra location e noi invece volevamo fortemente che venissero a Monza. È una grande opportunità per la città, una grande operazione di marketing per il territorio come mi confermano gli albergatori che mi hanno confessato che ci vorrebbe un evento di questo tipo ogni mese».

Anche sul piano economico il sindaco difende la scelta: «Lo scorso anno a novembre abbiamo incassato 11mila euro, quest’anno sono 25 mila». Detto ciò il sindaco non nasconde alcune criticità che sta attraversando la Reggia e un tavolo di lavoro per dare risposte entro l’anno al Concessionario che, numeri alla mano, ha evidenziato alcune difficoltà di gestione. «Siamo al lavoro anche per la costituzione di un comitato scientifico di supporto che la precedente amministrazione non aveva mai nominato».