Monza, ecco i 500 nuovi alberi di via Baradello: perché una foresta urbana crescerà al confine con Muggiò VIDEO – FOTO

VIDEO - Martedì sono state messe a dimora cinquecento nuove piante autoctone in via Baradello, nel quartiere San Fruttuoso a Monza.
Piantumazione via Baradello
Piantumazione via Baradello Fabrizio Radaelli

Cinquecento nuove piante autoctone in via Baradello, nel quartiere San Fruttuoso a Monza. Sono state messe a dimora martedì mattina, 26 ottobre, cinquecento giovani alberi: tiglio, carpini, aceri e platani per migliorare la biodiversità in uno degli angoli più trafficati del quartiere, lungo la strada che collega Monza a Muggiò, a ridosso delle costruzioni Aler.

«Lo scopo di questa forestazione urbana è principalmente ecologico», ha spiegato Gabriele Cristini, responsabile del servizio gestione del verde del Comune di Monza.

L’iniziativa è nata dalla collaborazione dell’associazione Selva urbana, che ha già messo a dimora altre piante all’interno del territorio comunale in due precedenti piantumazioni, insieme alla Fondazione Mission bambini e a Mediobanca che ha donato le nuove piante.

In via Baradello si sono dati appuntamento diverse decine di volontari che hanno piantato i futuri alberi.

«Abbiamo scelto quest’area per la vicinanza ai caseggiati Aler. Abbiamo interpellato i residenti che frequentano abitualmente questi spazi e desiderano molto una riqualificazione verde di questa zona. Ci auguriamo che possano essere tanti i cittadini che, incuriositi da questa foresta urbana, possano frequentare l’area per una passeggiata e per godere di uno spazio verde»., ha spiegato Chiara Pice, fondatore di Selva urbana.

Alla mattinata di piantumazione partecipata era presente anche l’assessore al Territorio, Martina Sassoli.
«Negli ultimi quattro anni la nostra amministrazione ha voluto investire moltissimo in nuove piantumazioni – ha ricordato l’assessore – Alla fine del 2021 sarà oltre un terzo il patrimonio arboreo che ha arricchito il patrimonio già esistente: significa 8.000 nuove piantumazioni realizzate in questi quattro anni grazie al contributo dei privati».