Monza e Lissone, c’è il nuovo appalto per la tangenziale Sp6: duecento giorni da settembre per finirla

A settembre dovrebbero riaprire i cantieri per il completamento della tangenzialina dell’ospedale nuovo a Monza. La Provincia ha assegnato l’appalto, il cantiere - avviato nel 2000 - è fermo da novembre 2017.
Monza Cantieri Sp6
Monza Cantieri Sp6 Fabrizio Radaelli

Questa dovrebbe essere la volta buona: a settembre dovrebbero riaprire i cantieri per il completamento della tangenzialina dell’ospedale nuovo a Monza. La Provincia ha assegnato l’appalto per la conclusione dei lavori alla Eatec srl di Catania che ha partecipato alla gara pubblicata in aprile in alleanza con l’impresa Sabino Di Cataldo di Barletta.

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Le due società, che hanno superato la concorrenza di altre aziende con un’offerta di 2.035.000 euro, ribassata rispetto ai costi di 2.912.112 euro stimati dai tecnici di via Grigna, avranno 215 giorni di tempo per terminare la variante alla Monza-Carate che, attraverso il tunnel sotto via Boito, congiungerà la Valassina alla Sp6. Se non ci saranno nuovi imprevisti il troncone di strada potrebbe essere inaugurato nella tarda primavera o all’inizio dell’estate del 2020.

Quando si parla di tangenzialina dell’ospedale San Gerardo, però, in tanti fanno gli scongiuri. E non hanno tutti i torti ripensando alle traversie che hanno impedito la conclusione di quella che resta la grande incompiuta della Brianza: l’intervento, progettato dalla Provincia di Milano, è stato avviato nel 2000 e interrotto più volte. Nel 2015 è ripartito ma è stato bruscamente bloccato nell’autunno 2017, a pochi mesi dalla fine dei lavori, a causa delle improvvise difficoltà finanziarie che hanno colpito la ditta Leopoldo Castelli, che fino ad allora era addirittura in anticipo sul cronoprogramma definito in via Grigna.

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Monza Cantieri Sp6

Da quel momento l’ente brianzolo ha più volte cercato di riaffidare l’appalto e, dopo un paio di bandi andati deserti, su suggerimento di Assimpredil-Ance ha ritoccato le richieste inserite nel capitolato in modo da renderlo più appetibile per le aziende.

Operai e tecnici di Eatec e Sabino Di Cataldo dovranno gestire, di fatto, un cantiere già completato per l’80%: dovranno, tra l’altro, terminare il tunnel sotto via Boito e posare gli impianti lungo la galleria e su parte della carreggiata. Sono, invece, già stati eseguiti i lavori strutturali, quelli più complessi e delicati dei 498 metri, di cui 356 interrati, che mancano alla realizzazione della variante alla Sp6.

Le due imprese dovrebbero ricominciare le operazioni da via Nobel e poi spostarsi verso via Della Fortuna, nella zona residenziale che ha patito i disagi maggiori durante gli scavi sia per il frastuono provocato dai macchinari sia per l’aumento del traffico di attraversamento causato dalle modifiche alla viabilità. Da quasi quattro anni, del resto, i quartieri al confine tra Monza e Lissone sono assediati dalle colonne di automobilisti nel tratto terminale di via Boito.

La ripresa ufficiale dell’opera richiederà ancora alcune settimane: nei prossimi giorni i responsabili delle ditte che si sono aggiudicate la gara dovranno perfezionare la presentazione dei documenti necessari ai tecnici di via Grigna a consegnare il cantiere. L’avvio dei lavori potrebbe, inoltre, essere ulteriormente rallentato dal periodo estivo e dalla pausa ferragostana