Monza e la riforma sanitaria lombarda: l’ospedale Vecchio resta (in parte) ospedale

L’ospedale Vecchio di Monza manterrà la sua vocazione sanitaria nei progetti della riforma regionale: la giunta ha anche una proposta nuova per l’Accordo di programma sull’area.
Il Vecchio San Gerardo di Monza
Il Vecchio San Gerardo di Monza Fabrizio Radaelli

L’ospedale e la casa di comunità potrebbero ridare nuova vita al Vecchio nosocomio di via Solferino: le due strutture, che saranno varate dalla Regione per potenziare la medicina territoriale, potrebbero condurre alla revisione dell’Accordo di programma tra Comune, Pirellone e San Gerardo per il recupero dei padiglioni abbandonati da un paio di decenni.

Le due realtà, che hanno già ottenuto il via libera dalla giunta lombarda, consentirebbero di realizzare quella cittadella sanitaria ventilata da alcuni anni dagli amministratori locali. Il progetto, del resto, sembra soddisfare anche i vertici di Ats e azienda ospedaliera: «Proporremo alla Regione – afferma l’assessore all’Urbanistica Martina Sassoli – una variante all’Accordo di programma in modo da destinare il Vecchio prevalentemente a servizi socio sanitari. La casa e l’ospedale di comunità permetteranno non solo di mantenere gli ambulatori, ma di ampliare i servizi di prossimità rivolti ai cittadini». La riqualificazione degli spazi permetterebbe, inoltre, di riunire in un unico complesso gli uffici di Ats e Asst disseminati tra via De Amicis e via Boito.

Nelle case di comunità, volute dal Governo Draghi e già attive in altre regioni, saranno attrezzati gli ambulatori di medici di famiglia, infermieri e specialisti a cui i pazienti potranno rivolgersi senza affollare i pronto soccorso: nell’ambito di Monza, che comprende anche Brugherio e Villasanta, dovrebbero essere quattro. Se il Pirellone accenderà semaforo verde la seconda sarà aperta nell’ex commissariato di via Romagna, in mille metri quadri messi a disposizione dalla Fondazione Bellani, mentre la terza sorgerà al Cederna, nell’edificio ceduto al Comune dall’operatore che sta recuperando l’ex cotonificio e che ospiterà anche il centro civico. L’ultima, infine, sarà dislocata a Brugherio. Le case e gli ospedali di comunità sono uno dei punti forti della riforma alla legge sanitaria lombarda su cui il consiglio regionale si sta confrontando da ieri. «La sfida – spiega il leghista Andrea Monti – sarà quella di farle funzionare bene. Nei prossimi mesi dovremo capire come organizzarle e fare i conti con la carenza di medici». «Occorre – commenta il Pd Gigi Ponti – che chi governa la Regione ci creda, altrimenti si risolveranno in un cambio di insegna sulla porta e nello spostamento di personal». Case e ospedali di comunità, secondo il 5stelle Marco Fumagalli, non dovrebbero essere allestiti nei poliambulatori come intende fare il Pirellone, ma in luoghi distinti per evitare fraintendimenti tra gli utenti.