Monza e la nuova raccolta differenziata dei rifiuti: tanti dubbi e l’hashtag #monzapiùsporca

La nuova gestione dei rifiuti, con l’introduzione di contenitori e sacchi dotati di microchip digitale sta mettendo in subbuglio i monzesi. Sui social fioccano domande e dubbi legati soprattutto alla gestione del nuovo ecuosacco, il “sacco rosso”.
Monza raccolta differenziata
Monza raccolta differenziata

La nuova gestione dei rifiuti, con l’introduzione di contenitori e sacchi dotati di microchip digitale sta mettendo in subbuglio i monzesi che, a differenza degli abitanti di altri comuni della Brianza, non hanno mai utilizzato questa tipologia di raccoglitori “personalizzati”. In rete le domande, i dubbi, le incertezze e le polemiche fioccano. Sull’argomento è stato lanciato l’hashtag #monzapiùsporca che imperversa sui gruppi Facebook cittadini e su Twitter.

Dallo scorso 17 dicembre gli incaricati dell’Impresa Sangalli Giancarlo & C. stanno consegnando ai monzesi le nuove dotazioni per procedere alla raccolta differenziata dei rifiuti.

A causa di alcuni ritardi, però, una fetta consistente di residenti nel capoluogo brianzolo non ha ancora ricevuto nulla e assiste con un po’ di timore e sconcerto alle schermaglie via social.

In pratica, ogni utenza residente in condomini con sei o più utenze deve ricevere: una biopattumiera aerata per l’umido; 52 sacchi semitrasparenti gialli per plastica e lattine; 36 sacchi semitrasparenti di tonalità rossa per il secco residuo; una copia del “Manuale della raccolta differenziata”, contenente anche i calendari di raccolta.
A coloro che, invece, abitano in contesti abitativi da 1 a 5 utenze vengono consegnati anche tre mastelli: uno per l’umido; uno per la carta e il cartone e uno per il vetro.

In pratica, il chip contenuto nei sacchi servirà a contare il numero di sacchi di indifferenziato prodotti da ogni famiglia per “istituire una Tari premiante a chi fa più raccolta indifferenziata” si legge nella brochure.

Monza  e la nuova raccolta differenziata dei rifiuti: tanti dubbi e l’hashtag #monzapiùsporca
Monza raccolta differenziata: la divisione in zone

Ma non tutti ne sono convinti e soprattutto a innervosire gli utenti sono proprio i sacchi per la raccolta indifferenziata, i cosiddetti “ecuosacchi”, considerati troppo grandi per un’utenza domestica. Visto che vale il principio “più sono bravo a riciclare, meno utilizzo l’ecuosacco”, i monzesi ne vorrebbero uno più piccolo e non da 70 litri come consegnato.

Le domande più ricorrenti a questo proposito sono: dove posso tenere un sacco così grande? In cucina no di certo, è la risposta di molti. C’è chi lamenta di disporre di un locale troppo piccolo, chi non ha nessuna intenzione di annusare un olezzo non proprio gradevole (“vi immaginate la puzza di pannolini, lettiere per gatti, carte di carni e formaggi’”) e chi semplicemente afferma che la cucina non è una discarica.

Lo stesso discorso vale per il balcone (per chi ce l’ha). Nemmeno il balcone è una zona per i rifiuti e poi, protesta qualcuno, “vi immaginate d’estate che schifezza con il caldo! Saremo invasi di vermi, insetti e via dicendo”.

Sacchi di dimensioni condominiali costringerebbero gli utenti non solo a tenere la spazzatura in casa “per almeno, due o tre settimane” ma anche a caricarsi sulle spalle un peso non indifferente per portarli fuori dalle mura domestiche il giorno della raccolta.
“Gli anziani come faranno? Devono pagare qualcuno che si occupi di questa incombenza?” si sono chiesti in molti.

Forse sarebbe stato il caso di fornire sacchi più piccoli, è il parere di diversi monzesi oppure di fornire sacchi di quelle dimensioni solo ai condomini e non ai singoli.

Il tarlo del dubbio si fa strada in coloro che non sono del tutto convinti della diminuzione della Tari: “Come verrà letto il microchip?”. “Verrà data una ricevuta o dobbiamo contare sulla buona fede dell’operatore/azienda?”. C’è anche chi si chiede se non sarebbe il caso che il singolo utente possa inserire i propri dati in un apposito portale della ditta appaltatrice per verificare se è stato conteggiato l’effettivo peso dei rifiuti smaltiti.

Per qualche cittadino il problema è alla base. “A Monza la raccolta differenziata è sempre stata virtuosa. C’era bisogno di questa rivoluzione?”.

C’è chi teme che il nuovo metodo, invece, di portare benefici sarà un incentivo a buttare ancora più rifiuti indifferenziati nei cestini posti lungo le strade se non addirittura nelle zone meno “battute” della città. C’è chi avendo già ricevuto i sacchi avrebbe voluto che fossero stati consegnati a un delegato del condominio (“chi non era a casa in quel momento ha dovuto rivolgersi direttamente alla Sangalli”) o direttamente all’amministratore.

A un interrogativo c’è già la risposta: i sacchi in consegna potranno essere utilizzati solo quando entreranno in vigore i nuovi calendari contenuti nel manuale consegnato agli utenti. Nel frattempo vanno utilizzati i sacchi consegnati a fine estate.