Monza e Brianza: tagli agli autobus, protesta sotto la sede della provincia

Si sono raccolti in rete e si sono trovati domenica 8 gennaio sotto la sede della Provincia di Monza e Brianza: sono i cittadini che protestano contro il taglio delle linee 227 e 225 degli autobus.
La protesta davanti alla Provincia di Monza
La protesta davanti alla Provincia di Monza

Giù le mani dal 227 e dal 225: si moltiplica su Facebook la protesta contro il taglio annunciato di due linee di autobus a partire dal primo febbraio e scatta la mobilitazione alla sede della Provincia di Monza, domenica 8 gennaio. Gli iscritti al gruppo, diventati in pochi giorni più di 2.400, si sono dati appuntamento di fronte al palazzo di via Grigna nel giorno delle elezioni del consiglio provinciale per chiedere di annullare il provvedimento che nella Brianza occidentale (Muggiò, Nova, Lissone) taglia i collegamenti pubblici per esempio con la stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni e il capolinea della linea 1 della metropolitana, oltre a quelli con gli istituti scolastici di Cinisello Balsamo e Sesto e con l’Ospedale San Gerardo di Monza.

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«Le scuole devono intervenire, gli ospedali anche – ha scritto sulla pagina facebook Serena Carmignola – qualcuno è a conoscenza di chi o quale ufficio ha deciso di fare questi tagli e decidere senza nessun senso questa operazione? I biglietti sono pagati, gli abbonamenti sono già stati fatti: non è una tratta deserta, anzi crea una forte entrata. Non ci sono spiegazioni, inoltre i tagli si fanno parziali: se servono ci si adegua, ma al fatto di avere meno corse, non al nulla». Ha aggiunto Chiara Maggi: «Certo, l’unica linea che va a Sesto Fs, voi la togliete? Ma bravi, complimenti ai geni». Domanda invece Rosanna Panzeri: «E quindi da Muggiò alla metro e a Sesto Fs? Sono impazziti? Così Taccona rimarrà fuori dal mondo». Per Graziano Ciano Caglio «un ringraziamento particolare, oltre ai gestori dei trasporti, ovviamente va a tutti quei furboni che non hanno mai pagato il biglietto, contribuendo al taglio della linea. Ora si consumeranno la suola delle scarpe camminando».

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Ma le conseguenze potrebbero essere anche economiche: «Spero si possa trovare una soluzione nel minor tempo possibile – ha commentato Rosa Chintemi – Sto pensando alla ripercussione economica negativa che si ripercuoterà inevitabilmente su tutti, a partire dalla svalutazione immobiliare». Senza dimenticare i temi ambientali: «E cosa faremo quando ci sarà il blocco delle auto? – chiede Monica Previtali – Quali mezzi dovremo prendere per andare a lavorare o comunque per spostarci da un comune all’altro?», un commento al quale Liana Cascino aggiunge: «Come farà soprattutto chi come me un’auto non la possiede, lavora a Milano centro ed ha appena acquistato un abbonamento annuale di 600 euro?».

Intanto proseguono le raccolte firme promosse anche dai Comuni, come quello di Muggiò: agli Uffici Demografici, l’Urp e la Biblioteca Civica (negli orari di apertura al pubblico) e presso i banchetti al mercato di Taccona (giovedì 9.30-12) e piazza Garibaldi (sabato 9.30-12). Chiunque sappia di altri luoghi dove vengono raccolte le firme, può postarli nei commenti.