Monza e Brianza mettono in rete i dati, vita difficile per i furbetti dei contributi e dei sussidi

Vuoi un sussidio? Bene, intanto vediamo che tu non abbia un macchinone da qualche parte. Funzioneranno così Monza e Brianza dopo la firma del protocollo di intesa che intende mettere in rete le banche dati con la regione per verificare i requisiti di chi chiede contributi e sussidi.
Più difficile in Brianza chiedere sussidi e avere da qualche parte un’auto di grossa cilindrata
Più difficile in Brianza chiedere sussidi e avere da qualche parte un’auto di grossa cilindrata

Per i furbetti che abitano in Brianza sarà più difficile strappare contributi, sussidi ed esenzioni alla regione, alla provincia e ai comuni: i controlli, infatti, saranno più rapidi e completi grazie al protocollo firmato giovedì tra il Pirellone, l’ente di area vasta e i sindaci di Besana, Brugherio, Meda, Monza, Muggiò, Varedo e Veduggio con Colzano. Il documento, che nelle prossime settimane sarà sottoscritto da altri amministratori locali, rende operativa l’Agenda digitale siglata da regione, Anci nazionale e Anci Lombardia.

La collaborazione consentirà ai comuni che hanno aderito di accedere alle banche dati della Lombardia e degli altri enti locali: giusto per fare qualche esempio gli assistenti sociali, ogni volta che si troveranno di fronte una richiesta di contributi o di una casa popolare, potranno consultare on line i redditi di chi hanno di fronte, potranno verificare con il Catasto se è proprietario di immobili e con il registro dei bolli sui veicoli se possiede auto di grossa cilindrata. Le informazioni saranno incrociate praticamente a tempo zero: l’analisi delle banche dati dovrebbe consentire, quindi, di ridurre gli scandali di chi ha il bolide in garage e strappa lo sconto per la retta del nido o per la mensa dei figli.

«Non si tratta – assicurano i primi cittadini – di una forma di controllo, ma di uno strumento utile per distribuire in modo più equo le risorse a disposizione dei comuni». Ogni municipio potrà scegliere i settori a cui applicare la digitalizzazione che a breve potrebbe essere impiegata per creare una centrale unica per gli acquisti di beni e servizi destinati agli enti locali.

L’intesa prevede un costo esiguo a carico dei singoli municipi, pari a 15 centesimi per ogni abitante, che scenderanno ulteriormente con l’adesione di altre amministrazioni. La spesa può essere contenuta grazie al supporto del Pirellone che metterà a disposizione non solo le banche dati, ma anche le proprie infrastrutture, e del Comune di Monza che condividerà con le altre località brianzole le proprie competenze digitali.

«Questo – spiega il sindaco del capoluogo Roberto Scanagatti – è un passaggio significativo per la nostra comunità. Da tempo si parla di Agenda digitale, ma pochi la applicano: noi, in Brianza, ne stiamo costruendo un pezzo concreto».

L’accordo, basato sullo scambio di competenze, sarà monitorato dalla Regione e potrebbe costituire un esempio a livello nazionale. «Con la convenzione – afferma il funzionario della Regione Oscar Savani – viene valorizzato il nostro data center che dovrebbe diventare il data center della Lombardia». La Provincia, dal canto suo, organizzerà corsi di formazione per i dipendenti dei comuni: «Il nostro ente – ricorda il presidente Gigi Ponti – è utile quando collabora con i municipi per risparmiare risorse attraverso una rete di sinergie».