Monza e Brianza: 3.600 lettere di richiamo a medici e operatori sanitari non vaccinati

L’Ats Monza e Brianza scrive a 3.600 medici, infermieri e operatori sanitari che non risultano ancora vaccinati. Tra loro, 1.152 sono al secondo avviso.
Un centro vaccini a Monza
Un centro vaccini a Monza Fabrizio Radaelli

È caccia a medici, infermieri e operatori sanitari ancora non vaccinati. La Ats Brianza ha già inviato, solo per la provincia di Monza e Brianza, 3.600 lettere di richiamo (di cui 764 a medici e 877 ad infermieri) per ricordare l’obbligo vaccinale.

I 3.600 nominativi sono stati inviati ad Ats da Regione Lombardia che ha incrociato i dati degli iscritti alle professioni verificando l’avvenuta vaccinazione. «La lettera chiede conferma della mancata vaccinazione ed il motivo – spiegano in Ats – per esempio un esonero sanitario in caso di accertato pericolo per la salute o per una recente positività al virus oppure la documentazione di avvenuta vaccinazione o della prenotazione effettuata».

Sono state anche già inviate altre 1.152 “seconde lettere” a coloro che non hanno risposto alla prima lettera inviata via Pec nei 7 giorni successivi. «Per coloro che non produrranno la documentazione richiesta o non daranno risposta – proseguono dagli uffici di Ats – verrà fatta segnalazione all’ordine professionale al quale risultano iscritti e al datore di lavoro. Il provvedimento del Governo prevede infatti che l’ordine sospenda l’iscritto e che il datore di lavoro cambi mansione al dipendente individuando un incarico in mansione non ritenuta a rischio contagio o, ove non possibile, lo sospenda senza retribuzione».

Si intensifica anche la campagna vaccinale per il personale scolastico in vista della riapertura di settembre. Dal 17 luglio fino a ieri i centri vaccinali di Monza (ex Philips), Vimercate (Ex Esselunga) e il Polaris di Carate hanno effettuato i vaccini anticovid senza appuntamento. Al personale scolastico è bastato presentarsi con la tessera sanitaria e un’autocertificazione per ricevere una dose di vaccino.

Complessivamente in Lombardia sono stati superati gli 11 milioni di dosi, al ritmo di 95664 al giorno, in testa alla classifica nazionale. A Monza il 77,41% della popolazione target ha ricevuto almeno una dose (83.037 prime dosi e 54079 cittadini hanno completato il ciclo). Meglio di Monza in Brianza fa Vedano al Lambro che ha superato il tetto dell’80% di vaccinati (81,98%) con Veduggio (81,92). Ultimo posto per Limbiate ferma al 73%.

I dati forniti da Ats sui vaccinati per fasce d’età tra Monza e la Brianza indicano che il 90,31% delle persone più fragili (over 80) hanno ricevuto il vaccino, la percentuale scende all’89,46% per chi ha tra i 70 e i 79 anni, mentre tra i 60 e i 69 anni l’84,73% è stato vaccinato. Tutte percentuali superiori alla media regionale e nazionale.

Restano sotto l’80% (79,37%) i vaccinati tra i 50 e i 59 anni, mentre la fascia 40-49 è protetta per il 71,74%. Per gli under 40 i numeri calano: si sono vaccinati di più i giovani tra i 20 e i 29 anni (65,13%) rispetto ai 30-39 (65,09%). Ferma al 38,90% la categoria dei giovanissimi tra i 12 e i 19 anni, ma in questo caso – specificano da Ats – va considerato che l’apertura delle prenotazioni è avvenuta successivamente, molti sono prenotati ma non ancora vaccinati. A rallentare la campagna c’è anche il fatto che da qualche settimana la fornitura di vaccini in Lombardia è esigua e praticamente quasi solo abbastanza per coprire le seconde dosi.