Monza dice sì alle fusioni di Acsm-Agam: verso il colosso delle multiutility del nord

Il consiglio comunale di Monza ha dato il via libera alla multiutility che nascerà dall’aggregazione tra Acsm-Agam con il partner industriale A2a e le partecipate di Lecco, Sondrio e Varese. Manca ancora però il via libera di alcuni consigli e i tempi si allungano.
Monza Centrali aperteAcsm-Agam
Monza Centrali aperteAcsm-Agam Fabrizio Radaelli

Sarà una multiutility forte, in grado di competere con i grandi gruppi nella vendita del gas, dell’energia elettrica e nella gestione del ciclo dei rifiuti: la società che nascerà dall’aggregazione tra Acsm-Agam con il partner industriale A2A e le partecipate di Lecco, Sondrio e Varese, nei giorni scorsi ha ottenuto il via libero dal consiglio comunale di Monza.


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Il piano per raggruppare quasi tutte le realtà pubbliche del Nord della Lombardia ha incassato 29 voti a favore e i 2 contrari del Movimento 5 Stelle: il lasciapassare consente di proseguire il percorso che dovrebbe concludersi entro marzo con il pronunciamento definitivo dei parlamentini dei cinque capoluoghi coinvolti. Se la tabella di marcia sarà rispettata la multiutility nascerà il 1° aprile 2018: i dettagli del progetto sono stati illustrati giovedì 14 all’aula dal presidente di A2A Giovanni Valotti.

«Questa – ha spiegato – non è un’operazione di ingegneria societaria né finanziaria: creeremo nei diversi territori un valore che le singole aziende non riuscirebbero a raggiungere».

Il piano prevede il mantenimento dei dipendenti e la nascita di cinque società operative, ognuna con sede in una delle città interessate, che faranno capo alla holding. Monza, nonostante la riduzione della partecipazione a poco più del 10%, avrà un ruolo importante in quanto ospiterà la sede legale della capogruppo e quella della società che si occuperà delle smart city con competenze che andranno dalla illuminazione pubblica, allo sviluppo della mobilità elettrica fino alla possibilità di monitorare a distanza le reti del gas e i fiumi.

In breve tempo il quartier generale di via Canova potrebbe diventare troppo piccolo per accogliere il nuovo personale e, di conseguenza, la holding potrebbe avviare la ricerca di un’altra sede. Monza indicherà il primo presidente della multiutility e la carica ruoterà tra i rappresentanti della città, di Como e di Lecco. A2A, con una quota vicina al 40%, avrà la maggioranza relativa ma, ha garantito Valotti, non mangerà gli altri soci in quanto le decisioni determinanti, come proposto da Dario Allevi, saranno prese con un quorum del 75%.

«Ci sono tutti i presupposti – ha affermato il sindaco – perché la multiutiliy possa affrontare le sfide future nel miglior modo possibile». «Avremo – ha commentato Egidio Longoni del Pd – un portafoglio di servizi molto ampio di cui beneficeranno i cittadini». Il leghista Cesare Gariboldi ha già suggerito il nome del nuovo soggetto: Alpenergia.

Se Monza ha già votato sì, come anche Como, Lecco, Sondrio e Varese , una nota di A2a fa sapere che per la realizzazione della fusione delle multiutility lombarde è necessaria ancora un po’ di attesa. Per alcuni consigli la già programmata calendarizzazione non ha consentito di completare il passaggio entro fine anno e le parti hanno deciso di prorogare la validità della lettera di intenti fino al 31 gennaio, e in ogni caso fino all’adozione di un accordo vincolante tra le parti.

Oltre alla partnership industriale e societaria tra Acsm-Agam (Como-Monza), si parla di Aspem (Varese), Lario Reti Holding (Lecco), Aevv (Sondrio) e A2a (Milano-Brescia).