Monza: ci sono i fondi per gli affreschi del Quattrocento danneggiati da una infiltrazione

Partirà a breve il restauro degli affreschi del ’400 della sede dell’Università popolare di Monza e del Centro culturale e ricerca di vicolo Ambrogiolo danneggiati da una infiltrazione. A confermarlo è il vicesindaco.
Monza Sede Universitaria Popolare Monzese
Monza Sede Universitaria Popolare Monzese Fabrizio Radaelli

Il finanziamento è già stato stanziato. Partirà a breve il restauro degli affreschi del ’400 della sede dell’Università popolare di Monza e del Centro culturale e ricerca di vicolo Ambrogiolo. A confermarlo è il vicesindaco, con delega alle Manutenzioni e Patrimonio, Simone Villa.

Una delibera di giunta ha stanziato poco meno di 23.000 euro per il recupero del soffitto affrescato, danneggiato lo scorso febbraio a causa della rottura di una tubatura dei bagni della scuola media Confalonieri, che si trovano proprio sopra la sede dell’Università popolare.


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La data di inizio lavori non è ancora stata definita, né tantomeno la durata del cantiere. Sono però già stati fatti i sopralluoghi preliminari e le analisi per stabilire la tipologia e la modalità di intervento. Il restauro riguarderà solamente la parte danneggiata dalla perdita di acqua che, con il passare dei mesi si è ulteriormente deteriorata.

«La parte più difficile era trovare i finanziamenti necessari per affrontare urgentemente il restauro – confermano da Palazzo – ora che la parte burocratica è stata ultimata si potrà procedere all’avvio dei lavori». Ad occuparsi del recupero del soffitto affrescato sarà il Centro di conservazione delle opere d’arte, che ha condotto anche le analisi preliminari.

«Ora ci metteremo d’accordo con i rappresentati dell’Università popolare di Monza e del Centro culturale e ricerca per stabilire insieme quando far partire il cantiere, in base anche alle loro disponibilità», precisa l’assessore Villa.

E proprio Eugenia Volpi, presidente dell’Università popolare, aveva richiesto l’intervento urgente dell’amministrazione, di fronte al costante ed evidente deterioramento del soffitto, a sette mesi dalle infiltrazioni d’acqua dal bagno della Confalonieri.

«Vediamo ogni giorno il soffitto sgretolarsi intorno alla grande macchia di umidità che si è formata da febbraio – aveva raccontato Eugenia Volpi – ci auguriamo che il Comune intervenga al più presto, prima che vada perduto l’intero affresco».

Il soffitto della sede dell’Università popolare, infatti, è caratterizzato dalla presenza delle Orifiamme di san Bernardino, disegni unici e rari, una testimonianza artistica preziosa che rischia di andare perduta, se non si interviene con la massima tempestività. Si tratta di ghirlande fiorite alla base delle vele, fregi rari e particolari, caratteristici proprio della chiesa trecentesca. Quella che oggi è la sede dell’UpM era infatti un tempo la sacrestia della chiesa di Santa Maria in strada.