Monza, c’è la data per il ponte Colombo: lavori dal 25 maggio

Il 25 maggio è la data di inizio lavori per il ponte di via Colombo, chiuso dall’oggi al domani nel settembre 2018 per ragioni di sicurezza. È una svolta per uno dei nodi cruciali del centro cittadino degli ultimi due anni.
Monza Ponte via Colombo
Monza Ponte via Colombo Fabrizio Radaelli

La Fase 2 porta con sé una svolta per uno dei nodi cruciali del centro cittadino degli ultimi due anni: il 25 maggio è la data di inizio lavori per il ponte di via Colombo, chiuso dall’oggi al domani nel settembre 2018 per ragioni di sicurezza. E che da allora rappresenta una strada senza uscita: per i pedoni che dal parcheggio di piazza Cambiaghi sono costretti a un giro più lungo sul ponte pedonale più a sud per raggiungere il centro (e viceversa) e per i commercianti degli Spalti che hanno risentito del minor passaggio già molto prima dell’emergenza coronavirus.

L’obiettivo del Comune, salvo altre sorprese dall’ultimo sopralluogo tecnico in programma giovedì 14 maggio, è aprire il cantiere per la demolizione e ricostruzione tra due settimane.
«L’emergenza CoronaVirus non ha fermato il progetto, ma un’opera pubblica di questo tipo richiede attenzione, rigore nell’esecuzione e purtroppo anche tanti, troppi, passaggi prima di poter avviare il cantiere», ha spiegato il sindaco Dario Allevi.

La data di lunedì 25 maggio è emersa nel pomeriggio di mercoledì 13 da una riunione tra i tecnici del Comune e l’azienda incaricata dei lavori (la Edilmecos di Vinovo) in cui sono state definite le condizioni per iniziare i lavori per la demolizione e ricostruzione del ponte sul Lambro.
Secondo il progetto, redatto dalla società P&P Consulting Engineeris di Seriate, la struttura portante sarà costituita da travi in acciaio, mentre la pavimentazione del ponte “riprenderà quella di via Spalto Piodo: i materiali usati richiameranno il disegno e il colore del porfido. I parapetti, infine, saranno in continuità con quelli della passerella del mercato. Previste due corsie ciclopedonali e una centrale veicolare. Quest’ultima, delimitata da barriere di protezione, sarà riservata ai residenti e ai mezzi di soccorso. Il traffico sarà a regolato a senso unico alternato. L’investimento previsto è di 753 mila euro”, si legge in una nota del Comune.

«La definizione di un percorso che ci consentirà di iniziare i lavori tra due settimane – continua il sindaco – è uno step importante, atteso da tanto tempo. Nonostante l’emergenza sanitaria abbiamo continuato a lavorare per aprire il cantiere il prima possibile, consapevoli come siamo degli enormi continui disagi che sono costretti a sopportare i residenti e i commercianti. Stiamo correndo, ma è evidente che un’opera pubblica di questo tipo richiede attenzione e rigore nell’esecuzione».

E ha dovuto fare (molti) conti con a burocrazia. «Questa vicenda, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha rafforzato in me la convinzione che è arrivato il momento di rivedere il Codice degli Appalti senza perdere ulteriormente tempo. E’ inaccettabile che per qualsiasi intervento, anche urgente, come la demolizione e ricostruzione di un ponte che divide in due una città servano più di 30 passaggi prima di iniziare i lavori. Ora poi che la ripresa del Paese dovrà inevitabilmente partire da importanti investimenti pubblici, questo diventa un argomento dirimente. Mi auguro che il Governo ci stia lavorando, sollecitato ogni giorno da tutti i Sindaci d’Italia. Genova insegna che le cose si possono fare correttamente e in tempi rapidi anche senza quei lacci e lacciuoli che sono previsti nel Codice in vigore».

Il ponte Colombo è una struttura dell’inizio degli anni Cinquanta (non sottoposta a vincoli della Soprintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici) costituita da una campata composta da sei travi e cinque traversi in calcestruzzo.


«Il cantiere – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Simone Villa – si svilupperà in due fasi: la prima consisterà nella demolizione del ponte, mentre la seconda nel montaggio della nuova struttura e nel suo posizionamento sul fiume Lambro. Tutte le fasi dei lavori sono state pensate per non interferire con l’alveo del Lambro e, quindi, contenere al massimo i tempi di esecuzione dei lavori, che dovrebbero concludersi in autunno. Proprio per questo abbiamo anche previsto un collaudo in corso d’opera finalizzato a “tagliare” ulteriormente la durata del cantiere o il trasporto e lo scarico del materiale in orari notturni. Il nuovo ponte, infine, migliorerà anche la sicurezza dell’area in caso di piena del fiume perché risulta più alto e, quindi, aumenta la “luce”, cioè lo spazio per il passaggio dell’acqua».