Monza cambia le regole della raccolta differenziata dei rifiuti

Dopo le proteste e un sondaggio tra amministratori condominiali e negozianti, cambiano le regole della raccolta differenziata dei rifiuti a Monza.
Raccolta differenziata a Monza
Raccolta differenziata a Monza Fabrizio Radaelli

Il Comune aggiusta il tiro sulle modalità di esposizione dei rifiuti: il coro di critiche suscitate dai sacchi che rimangono per ore sulle strade e dalle difficoltà provocate dalla rigidità delle fasce orarie introdotte il primo marzo hanno colto nel segno. Tra un paio di settimane dovrebbero entrare in vigore i nuovi orari.

Dovrebbe, in sostanza, essere cancellata la fascia di esposizione pomeridiana che ha debuttato un mese fa nel centro storico e che ha mostrato le maggiori criticità. La revisione comporterà anche l’ampliamento nell’intera città del ventaglio temporale in cui collocare sacchi e mastelli sui marciapiedi. Saranno, inoltre, introdotti orari specifici nelle zone della movida tra cui via Bergamo, via Raiberti, gli Spalti e piazza Garibaldi. Per alcune categorie, tra cui i ristoratori del centro, saranno diversificati gli orari estivi da quelli invernali.

Gli aggiustamenti sono stati avallati da commercianti e amministratori di condominio del centro storico tramite un sondaggio porta a porta avviato lunedì dagli operatori dell’Impresa Sangalli e dagli addetti del settore Ambiente del Comune: «Abbiamo detto fin dall’inizio – afferma l’assessore Martina Sassoli – che la prima fase sarebbe servita da monitoraggio. Abbiamo analizzato le lamentele e abbiamo cercato di tenere in considerazione le esigenze di tutte le categorie: dei commercianti, delle imprese di pulizia e delle famiglie».

La revisione era stata anticipata venerdì dal sindaco Dario Allevi: «Abbiamo ricevuto tante critiche, non tutte costruttive – ha spiegato – e le abbiamo valutate tutte. Il nostro progetto di raccolta differenziata è ambizioso, ma ci siamo accorti che i cambiamenti vanno introdotti gradualmente: la fascia di esposizione dei sacchi molto ristretta sulla carta è una bella idea, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare».

Le lamentele piovute sull’amministrazione riguardano anche il sacco rosso chippato per la frazione secca: da quando è iniziata la distribuzione sia molti cittadini che le opposizioni puntano il dito contro le sue dimensioni. Sacchi da 70 litri sono troppo grandi, hanno incalzato tanti monzesi, in quanto single e famiglie composte da 2-3 persone dovrebbero tenerli in casa alcune settimane prima di riempirli con il rischio di impregnare l’appartamento di cattivi odori. A quel punto, hanno aggiunto in parecchi, i contenitori rischierebbero di diventare troppo pesanti da spostare e metterebbero in difficoltà gli anziani che, magari, vi gettano la lettiera dei gatti. La giunta e gli uffici, ha ribadito più volte Sassoli, valuteranno la funzionalità dei sacchi rossi: è prevista in futuro la possibilità di scegliere tra diverse dimensioni a seconda delle esigenze.