Monza, cambia il progetto per l’ex Feltrificio Scotti: ecco le immagini

Giù due piani per i palazzi a fianco di vialone Battisti di Monza, la strada che porta alla Villa reale: il progetto per l’area dell’ex Feltrificio Scotti si abbassa dopo le proteste.
I rapporti tra le altezze lungo vialone Battisti e non solo nel progetto per l’ex Feltrificio Scotti
I rapporti tra le altezze lungo vialone Battisti e non solo nel progetto per l’ex Feltrificio Scotti

Ex Feltrificio Scotti di vialone Battisti, è arrivata a palazzo la proposta di modifica al piano per la riqualificazione dell’area: che amministrazione, Soprintendenza e operatore stessero lavorando a un progetto che avesse una differente distribuzione dei volumi – soprattutto delle altezze – l’assessore allo Sviluppo del territorio Martina Sassoli l’aveva anticipato già nelle scorse settimane.

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Qualche confronto con e senza palazzi

Ora arrivano i dettagli: carte alla mano, i più alti dei nuovi edifici – che nel progetto prendono il nome di “C” e “D” – supereranno di 35 centimetri i 26 metri, per un totale di 8 piani. Per l’edificio “E”, di 7 piani, è prevista un’altezza massima di 23 metri e 10 centimetri. “Si è scelto di avere delle altezze differenti in ottemperanza al limite dei 100 metri del vincolo di tutela paesaggistica – si legge nella relazione tecnica dello studio di impatto paesaggistico – I corpi di fabbrica più alti sono arretrati da viale Cesare Battisti”, sia per ottenere un “effetto di svuotamento”, sia per aumentare “lo spazio aperto per il grande giardino centrale”.

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I nuovi edifici saranno disposti secondo uno “schema tipologico a U, orientato in senso ortogonale al viale Battisti”: al centro la grande area verde, dove è prevista la piantumazione di 210 nuove alberature di grandi, medie e piccole dimensioni. Essenze autoctone, si legge, alcune delle quali si incontrano anche al parco – faggi, liquidambar e ippocastani e poi alberi dei tulipani, carpini e ciliegi. E la ciminiera, simbolo di archeologia industriale? “L’impianto architettonico di progetto consente di mantenere visibile il suo sedime, rivisitandone l’impronta a terra e riproponendola sotto forma di elemento scultoreo”, si legge. Secondo la documentazione, in una scala da 1 (molto bassa) a 5 (molto alta) “la classe di incidenza paesistica complessiva è la 3”. Ora la palla passa di nuovo all’amministrazione, che valuterà il rapporto preliminare ambientale in sede di Vas.

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