Monza, bufera sul concorso dell’Asl Esposto delle ostetriche escluse

Erano iscritte più di mille ostetriche, si sono presentate in quasi cinquecento, ne sono passate solo sette. È successo al concorso dell’Asl di Monza, ma i risultati hanno lasciato troppi dubbi alle escluse. Venerdì 11 si sono presentate sotto la sede Asl per protestare. E intanto, esposto.
Monza, bufera sul concorso dell’Asl
Esposto delle ostetriche escluse

Per due posti di ostetrica a tempo indeterminato nei consultori della Asl si sono iscritte in 1070. In 480 si sono presentate, da tutta Italia, giovedì mattina, al Pala Desio per sostenere la prima prova scritta.

Trenta domande, un’ora di tempo e un punteggio minimo per passare di 21. In serata, dopo la pubblicazione dei risultati, si è scatenato il putiferio via web. Solo in sette hanno superato la prova, in cinque addirittura con il massimo del punteggio, gli altri due con 21,5 e 22,5.

Un risultato che ha scatenato più di un dubbio tra le partecipanti che venerdì mattina, 11 aprile, si sono date appuntamento davanti alla sede della Asl di viale Elvezia con tanto di striscione : “No ostetriche, no parti” e nel pomeriggio hanno presentato un esposto alle forze dell’ordine.

Le parole

«Ci sentiamo prese in giro – dicono Marina, Jessica, Maria e Chiara, partite da Pisa – non mettiamo in dubbio la preparazione delle colleghe, ma risulta quantomeno strano che tra di loro ci sia chi ha già lavorato in Asl. Allora perché fare un concorso nazionale, tra l’altro nella settimana della Fiera più importante di Milano, quando i costi degli alberghi sono triplicati?Non potevano ricorrere ad una graduatoria interna?». Le veterane dei concorsi dicono che la storia si ripete sempre uguale: «A Melegnano eravamo in 780 per due posti e le prime cinque già lavoravano nell’ospedale di Melegnano – racconta Chiara, laureata nel 2009 e ancora in attesa di un posto – ma non ho mai assistito a quello che è successo a Monza». Troppe le anomalie rilevate durante il concorso per tornarsene a casa e farsene una ragione. «Siamo state convocate alle 8,30 e abbiamo atteso quattro ore l’inizio della prova, c’è stata l’estrazione della busta numero due ,ma le altre due buste sono state aperte, senza essere firmate dalle testimoni e non sono state lette le domande. Il sospetto è che ci fossero già pronte solo le fotocopie della busta numero due».

Altra stranezza: i dati anagrafici consegnati non in busta chiusa e con codici a barre numerati e quindi facilmente accoppiabili con la prova. E poi il risultato ottenuto da cinque candidate: un punto per ogni domanda esatta, mezzo punto in meno per ogni errore e 0,15 in meno per ogni risposta lasciata in bianco. «Non erano domande semplici- commentano le candidate- chi ha preso trenta ha consegnato una prova perfetta anche su materie non strettamente attinenti la professione».

Nessuna irregolarità per il commissario generale della Asl Matteo Stocco: «È vero che tra le promosse c’è un’ostetrica che ha già lavorato in Asl, ma con un contratto concluso. Francamente non ci aspettavamo questi numeri per due posti di ostetrica all’interno dei consultori. Ho ricevuto le candidate escluse che hanno fatto accesso agli atti e potranno visionare le loro prove». Il concorso non è chiuso: dopo la prova pratica, martedì l’orale. In due avranno un posto a tempo indeterminato. Per le altre ci saranno altri concorsi, ma anche un futuro lavorativo diverso: «Dopo una selezione per accedere all’università e tre anni di studio impegnativo- commenta Simona, 23 anni-se va bene da lunedì farò la commessa part-time».