Monza, Bramini: «Vendo gli uffici e ricompro la mia casa»

Sergio Bramini, ormai diviso Monza e Roma, presto inizierà la sua consulenza con il ministro Di Maio. Intanto l’idea è di vendere gli uffici di Bresso e con il ricavato riacquistare la villa di via Sant’Albino.
radaelli Monza Sergio Bramini con Luigi Di Maio
radaelli Monza Sergio Bramini con Luigi Di Maio Fabrizio Radaelli

L’idea è di vendere gli uffici di Bresso, seicento metri quadri su tre piani per un valore di quasi 600mila euro, e con il ricavato riacquistare la villa di via Sant’Albino, in cui ha abitato per tanti anni con la sua famiglia. Sergio Bramini, ormai diviso Monza e Roma, dove presto inizierà la sua consulenza al ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro al fianco del vicepremier Luigi Di Maio, ha le idee chiare.


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«Hanno vinto una battaglia, ma non la guerra – spiega, tre settimane dopo lo sfratto – non ho intenzione di rinunciare alla mia casa. Spero di riuscire a ricomprarla: in caso, metterei a disposizione il piano terra alle realtà che si stanno aggregando attorno a “Insieme”», associazione che Bramini ha deciso di fondare per aiutare chi – per i motivi più svariati – si trova in difficoltà. L’imprenditore (ex titolare della Icom spa, un tempo leader nel settore dei rifiuti), che si dichiara “fallito a causa dello Stato”, verso cui vanterebbe crediti per quattro milioni di euro per lavori mai pagati da parte di diverse Ato del sud Italia, si è trasferito con la famiglia in un piccolo appartamento, sempre a Monza.


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Nei prossimi giorni vorrebbe chiedere il permesso di rientrare nella sua villa di Sant’Albino: «Ce ne siamo andati portando con noi solo poche cose – precisa – Io e la mia famiglia vorremmo recuperare quello che ci serve e regalare il resto a chi ci ha aiutato e sostenuto in questi mesi».
Testa e cuore, adesso, si dividono tra la Brianza e il ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico: «Non smetto di combattere – prosegue – A Roma ho intenzione di dare il massimo per evitare che altre persone subiscano le mie stesse umiliazioni».

A confermare la richiesta di consulenza a Bramini, che sarà formalizzata a breve, prima il senatore pentastellato Gianluigi Paragone attraverso un video pubblicato sul suo canale Youtube lo scorso primo giugno e, due giorni dopo, lo stesso di Di Maio con un post pubblicato su Facebook: «Da oggi – ha scritto il leader dei Cinque Stelle – Bramini lavorerà con me al ministero dello Sviluppo economico, al servizio degli imprenditori onesti. Lo Stato è finalmente dalla parte dei cittadini».

«Nei giorni scorsi – racconta ancora l’ex imprenditore monzese – ho conosciuto la squadra in servizio al ministero: mi ha fatto piacere vedere tanti giovani. Grazie al lavoro realizzato con un team di avvocati, ho già pronta una prima bozza per la riforma della legge fallimentare e per quella che regola le esecuzioni fallimentari».
Prosegue intanto la mobilitazione social a favore del monzese: la petizione online a sostegno della sua causa ha superato le 180mila firme e la raccolta fondi online sul sito gofundme.com ha raccolto più di 20mila euro.