Monza, associazioni unite contro i tredici chioschi commerciali in centro

Sono diciannove (per ora) le associazioni di Monza che hanno sottoscritto una lettera aperta al sindaco Scanagatti e a tutta la sua giunta per dire no all’installazione dei tredici chioschi previsti dal progetto “Rive del Lambro”.
Monza, il rendering di un chiosco commerciale
Monza, il rendering di un chiosco commerciale Fabrizio Radaelli

«È la nostra linea del Piave. Non siamo disposti a cedere». Ettore Radice parla a nome delle diciannove (per ora) associazioni di Monza che hanno sottoscritto una lettera aperta al sindaco Scanagatti e a tutta la sua giunta per dire no all’installazione dei tredici chioschi previsti dal progetto “Rive del Lambro”: tredici dehors di dimensioni variabili che saranno dislocati lungo un’asse che idealmente vorrebbe congiungere la stazione di Monza ai Boschetti Reali.


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La lettera (come anticipato dal Cittadino in edicola giovedì scorso) è stata consegnata negli uffici di piazza Trento e Trieste lunedì pomeriggio.
«Sinceramente non comprendiamo la necessità di tali presenze deturpanti: il percorso menzionato è ampiamente dotato di esercizi commerciali e servizi e non ha bisogno di altre proposte similari – si legge nella missiva – Ci meravigliamo, inoltre, che l’Associazione Commercianti non abbia rilevato un pericolo di forte concorrenza. Se la motivazione addotta è la riqualificazione della città ci sembra che emergano delle evidenti contraddizioni; se lo scopo dichiarato è la distribuzione di informazioni ai turisti, noi proponiamo che tali pieghevoli vengano distribuiti gratuitamente dai bar, dalle edicole, in stazione e soprattutto dai punti di informazione a ciò preposti».

«Siamo in attesa di una risposta – prosegue Radice – Ma non siamo intenzionati a cedere di un passo. Se l’amministrazione comunale non dovesse darci ascolto, scriveremo alla sovrintendenza. Siamo pronti anche a rivolgerci anche al ministro Franceschini, se necessario».

Ad aver ipotizzato e promosso, ormai due anni fa, il progetto tanto osteggiato, è Vincenzo Ascrizzi, ex assessore al Turismo durante la giunta Faglia e titolare della società Saum srl, che si è aggiudicata l’appalto. «Se non erro – spiega – la polemica è nata perché le associazioni hanno visto pubblicata su qualche testata o su qualche social network il rendering di un chiosco posizionato in piazza Carrobiolo. Quella è un’immagine di fantasia, che ha generato soltanto caos. I dehors avranno una struttura il più possibile lineare, saranno estremante luminosi. Permetteranno di compiere una passeggiata coordinata nel cuore della città».

Le associazioni fino a ora aderenti sono: Amici della Musica, Amici dei Musei di Monza e Brianza onlus, Associazione Mazziniana Italiana sezione di Monza, Mnemosyne, Casa della Poesia, Circolo Arti Figurative, Circolo Legambiente Monza, Collegio degli Architetti e Ingegneri di Monza, Comitato Bastacemento, Comitato La Villa Reale è anche mia, Comitato per il Parco Antonio Cederna, Corale Monzese, Energie Nuove, Italia Nostra sezione di Monza, La Casa della Poesia di Monza, Omilia, Pro Cultura Carrobiolo, Thuja Lab A.P.S., Università Popolare. In attesa di risposta: Centro Documentazione Residenze Reali Lombarde