Monza: anni di botte e violenze contro moglie e figli, arrestato un 67enne

La polizia di Stato ha arrestato a Monza un uomo di 67 anni, di origine marocchina, per violenze domestiche nei confronti dei famigliari. L’ultimo episodio l’aggressione alla figlia 19enne.
La famiglia abita nella zona di piazza Citterio

Una vita di violenze domestiche finita con l’arresto di un uomo di 67 atti, di origine marocchina, bloccato dal figlio mentre ancora una volta si preparava a colpire un familiare: la figlia diciannovenne, alla quale aveva già strappato una ciocca di capelli mentre con l’altra mano brandiva una chiave inglese.

È successo nella pomeriggio di venerdì 11 gennaio, non lontano da piazza Citterio a Monza.È stata la stessa ragazza a chiamare la polizia di Stato per chiedere un intervento definitivo nei confronti dell’uomo, regolare sul territorio nazionale: pensionato, vive da tanti anni in Italia ma un figlio più grande avuto in un altro matrimonio, 30enne, era già stato allontanato dalla casa per le violenze subito. Era però tornato a casa per le feste e, su richiesta della nuova moglie di suo padre e delle figlie, si era fermato più a lungo: la richiesta dipendeva dal fatto che con lui in casa la donna e le ragazze si sentivano più al sicuro.

Avevano ragione: venerdì l’uomo, dopo avere bevuto una bottiglia di vino e avere ingerito dei farmaci (così hanno riferito agli agenti), ha aggredito la figlia appena maggiorenne, davanti alla moglie (nata nel 1972) e alla seconda figlia di soli 11 anni. La coppia ha un altro figlio, di 22 anni, che ha lasciato la casa perché stanco delle violenze.

È stato il fratellastro delle ragazze a cercare di fermare l’uomo prima dell’arrivo della polizia. Gli agenti lo hanno trovato mentre cercava di bloccare il padre sul divano, l’appartamento a soqquadro, la bottiglia rotta a terra, lo schermo del televisore sfondato. I familiari hanno filmato tutto e hanno mostrato le registrazioni ai poliziotti, che hanno arrestato il 67enne. In commissariato le vittime delle violenze domestiche hanno sporto denuncia raccontando anni di soprusi e botte, mostrando fotografie e altre denunce.