Monza: anche i pendolari del Besanino contro il degrado della stazione

Ad aggiungere una voce contro il degrado della stazione di Monza e soprattutto dell’uscita su piazza Castello, arriva quella del Comitato pendolari del Besanino: «Perché una stazione deve sempre essere comodo o scontato rifugio degli ultimi?».
L’uscita della stazione di Monza su piazza Castello
L’uscita della stazione di Monza su piazza Castello Fabrizio Radaelli

“Scusi per il bagno? Sull’ingresso della stazione, sulla facciata sinistra.” La prende sul ridere – ma a dire il vero c’è da piangere – il Comitato Pendolari “Besanino”, alias linea ferroviaria Milano – Monza – Molteno – Lecco, che evidenzia con un esempio preciso una situazione di degrado della stazione cittadina che va avanti da anni.

Scrivono i Pendolari: “Ci riferiamo allo stato di personale e “libero” utilizzo della stazione di Monza da parte di “cittadini”, residenti o in bivacco “temporaneo” da anni nella struttura. Avevamo letto qualche mese fa di un cittadino monzese che segnalava la zona della stazione come luogo di spaccio e degrado tanto che dopo qualche giorno erano comparse due pattuglie della polizia, salvo poi tornare dietro le quinte come erano apparse. La nostra segnalazione è per l’uso della stazione (muro fronte ingresso ) a guisa di Vespasiano e cito il noto imperatore romano visto che Monza è stata importante campo romano anche se all’epoca la civiltà era misurata su altri parametri. Monza, terza città di Lombardia, nella ricca provincia Monza e Brianza, in un’area col Pil fra i più alti in Europa ma che alle 20,30 diventa terra di nessuno. Così un pendolare che usufruisce del servizio ferroviario per spostarsi – forse con le pretese egoistiche di puntualità e comodità – si fa una sola domanda” prosegue il Comitato.

“Perché una stazione deve sempre essere comodo o scontato rifugio degli ultimi? Dove sono i responsabili di Rfi titolare della struttura? Se qualcuno fa i bisogni sul muro di casa mia, la prima volta finisce a parole, la seconda un badile in testa forse arriva. Dov’è Trenord che muove sui propri treni migliaia di passeggeri tutti giorni e che poi alla sera si trovano questo spettacolo? Ma dove sono gli amministratori locali che dovrebbero registrare il disagio sociale e quindi intervenire? Vi potete mettere attorno alla scrivania del sig. eccellentissimo sindaco per prendere una qualche decisione – magari anche impopolare o politicamente scorretta – ma da paese civile?” concludono i pendolari. Se questo è un lato della medaglia verso la via Arosio, l’altro lato della medaglia verso Porta Castello è anche peggio. Si va da una sporcizia generalizzata a muri imbrattati, ad un piazzale bus che sembra quello della Parigi – Dakar in quanto a buche, tanto che solo l’accortezza degli autisti dei bus fa si che ai pendolari non arrivi qualche doccia fuori programma. A settembre Porta Castello compierà dieci anni e sarebbe tempo di ridargli dignità.