Monza, altre mamme insultate e droga: nuova raccolta firme per i giardini del Nei

Nuova raccolta firme per i giardinetti del Nei a Monza dopo un altro episodio di insulti a due mamme e i problemi di spaccio e presenze pericolose in via Enrico da Monza. I frequentatori abituali tornano a chiedere controlli e preparano le “antenne civiche”.
Monza: i giardini del Nei in via Enrico da Monza
Monza: i giardini del Nei in via Enrico da Monza Fabrizio Radaelli

Nomi e cognomi, da mettere nero su bianco. Per una nuova raccolta firme, da avviare tra le famiglie che frequentano i giardini del centro sportivo Nei di via Enrico da Monza.

Per chiedere di aumentare i controlli da parte delle forze dell’ordine nell’area verde che con troppa regolarità ormai da anni finisce tra le pagine di cronaca locale per lo spaccio e per la malamovida. La proposta è stata discussa nei giorni scorsi, durante l’ultima riunione di consulta, quando è stato riferito «l’ennesimo e davvero spiacevole episodio di violenza verbale nei confronti di due mamme da parte di uno dei frequentatori dei giardini, che poi agli agenti intervenuti è risultato uno dei soliti noti».
Un episodio che, una volta di più, ha sottolineato la necessità di nuovi tipi di risposte da parte dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine.

Perché ai giardini del Nei nulla sembra poter cambiare: nonostante gli sforzi, la loro doppia anima non riesce a risolversi. Poco distanti dalle mamme e dai bambini, quanti acquistano e consumano sostanze stupefacenti non si prendono nemmeno più la briga di nascondersi: si trovano sulle scale, alle spalle del centro sportivo, subito dopo il campo da bocce.

«Una situazione che si esaspera di sera, quando i giardini restano in balia delle compagnie che lì si danno appuntamento fino a tarda notte», ha spiegato Francesca Sala, neo eletta coordinatrice della consulta di Centro – San Gerardo e referente per il Salto, l’associazione sportiva dilettantistica che nei giardini organizza corsi e attività di calisthenics e di acrobatica su trampolino elastico.
E proprio da queste considerazioni è nata l’idea di lanciare una nuova raccolta firme che possa partire dal basso, dai frequentatori dei giardini (ma non solo), con l’obiettivo di sensibilizzare una volta di più amministrazione e forze dell’ordine. Non solo questo, però: nell’ambito del patto di collaborazione siglato con il Comune per la gestione dei giardini, al via anche una raccolta di adesioni per imparare, grazie alla collaborazione della polizia locale, a individuare le situazioni più a rischio e per imparare a comportarsi nella maniera più appropriata: «Si tratta della condivisione di una sorta di protocollo – ha spiegato il responsabile comunale del servizio sicurezza urbana e stradale Pasquale Evangelista – che i referenti individuati possono mettere in campo accorgendosi di situazioni che si ripetono con regolarità. In caso di emergenza ovviamente la prassi è quella di chiamare immediatamente le forze dell’ordine».

«Raccogliere e filtrare le segnalazioni – ha precisato Sala – per diventare delle vere e proprie antenne sul territorio. In queste settimane i giardini sono stati popolati, di giorno, dai bimbi che hanno frequentato il camp estivo che in quegli spazi era stato organizzato: il rischio, ora, è che i giardini finiscano in balia di queste persone per molte più ore al giorno».

Una situazione che accomuna tutte le aree verdi del centro storico: «Non ce n’è una senza spacciatori», hanno constatato i membri della consulta nei giorni scorsi passando in rassegna le condizioni del “Giardino incantato”, recintato, di via Azzone Visconti, dell’area verde prospiciente e dei giardini di via Gramsci.