Monza, albergatori e la nuova tassa «Danneggia solo chi lavora in città»

Per essere efficace dovrebbe essere estesa a tutta la Brianza. Gli albergatori di Monza non contestano l’entrata in vigore, dall’1 febbraio, della tassa di soggiorno. Ma avrebbero preferito che una decisione simile avesse riguardato tutto il territorio e non solo il capoluogo.
Luigi Nardi, presidente degli albergatori di Confcommercio di Monza
Luigi Nardi, presidente degli albergatori di Confcommercio di Monza FABRIZIO RADAELLI

Per essere efficace dovrebbe essere estesa a tutta la Brianza. Gli albergatori di Monza non contestano l’entrata in vigore, dall’1 febbraio, della tassa di soggiorno. Ma avrebbero preferito che una decisione simile avesse riguardato tutto il territorio e non solo il capoluogo.

«È una tassa che noi abbiamo subìto, ma per essere davvero efficace secondo i suoi scopi, in teoria, doveva essere applicata ai comuni di tutto il territorio, anche se sappiamo che questo non era possibile», ha commentato Luigi Nardi, presidente della categoria albergatori di Confcommercio.

Leggi le modalità con cui si applica.

Gli esempi di altre zone turistiche d’Italia a cui viene applicata questa imposta di scopo sono dimostrativi, secondo Nardi: «Le altre zone d’Italia a cui viene applicata la tassa di soggiorno sono molto più ampie e i numeri sono più grossi: pensiamo alla riviera romagnola, alla Valtellina o all’Alto Adige, in quelle zone si applica a tanti comuni con destinazione turistica in modo che l’indotto di quella tassazione genera introiti molto più elevati che vengono re-investiti nel turismo con un serio beneficio sul territorio. Applicarla solo sul Comune di Monza ha poco senso anche perché le somme che si prevede di introitare non sono elevatissime».

Nel caso brianzolo i comuni limitrofi a Monza non hanno destinazione turistica e quindi la tassa non poteva essere applicata, se non al comune capoluogo: «Si tratta di un’imposta che va a danneggiare soltanto gli albergatori di Monza che, per questo, sono costretti ad avere i prezzi più alti alle strutture dei comuni limitrofi che non hanno questo tipo di tassazione», continua Nardi.