Monza: aiuti a famiglie e imprese nel nuovo piano di bilancio della Giunta

A Monza la Giunta Allevi è alle prese con la quadratura del cerchio del Bilancio e prepara nuove forme di sostegno per famiglie e imprese, attraverso buoni affitto e sostegno alle attività messe in difficoltà da lockdown. Sul piatto c’è 1 milione e 500mila euro.
Monza, l’assessore al Bilancio Rosa Maria Lo Verso col sindaco Dario Allevi
Monza, l’assessore al Bilancio Rosa Maria Lo Verso col sindaco Dario Allevi Fabrizio Radaelli

Buoni affitto e sostegni alle attività in ginocchio a causa del lockdown: la giunta di Monza sta affinando il piano per aiutare cittadini, commercianti e piccoli imprenditori. Sul piatto c’è 1.500.000 euro di cui 1.200.000 riservato al rilancio dell’economia.
«Ora – spiega il sindaco Dario Allevi – valuteremo come impiegarli: le ipotesi sono tante e vanno dai contributi per chi assume ad aiuti a fondo perduto fino alla riduzione dei tributi».

Le famiglie potranno contare su 300.000 euro a cui il Comune aggiungerà i circa 100.000 versati sul conto corrente attivato nella fase critica della pandemia: una parte della somma potrebbe essere destinate alla distribuzione di buoni spesa. Altri 343.000 euro saranno, invece, attribuiti tramite un secondo bando affitti di cui 67.040 euro verranno assegnati a 46 nuclei che, pur avendo i requisiti, sono stati esclusi dal primo e 60.000 andranno in contributi per la morosità incolpevole.

Lo stanziamento è inserito nella manovra con cui l’amministrazione riporterà in equilibrio il bilancio squassato dall’emergenza sanitaria: in pochi mesi si sono volatilizzati 12.457.000 euro in minori entrate con buchi da 3.733.000 per l’Imu, di 1.900.000 euro per l’addizionale Irpef , di 1.329.000 per la Tari, di 1.5000.000 per mense scolastiche, nidi e centri estivi e una contrazione di un milione delle multe.
Contemporaneamente il Comune ha dovuto far fronte a 3.137.000 di maggiori spese tra cui quelle per la sanificazione: rientra in questo capitolo il milione e mezzo che sarà speso a breve. Le maggiori entrate si fermano a 2.689.000 euro e sono costituite in gran parte dai 2.343.000 euro arrivati dallo Stato come acconto del 30% di quello che dovrebbe spettare a Monza per la gestione dell’epidemia. Le minori spese ammontano a 6.837.000 euro e sono dovute, tra l’altro, al rallentamento delle assunzioni che ha portato a un risparmio di oltre 400.000 euro e alla rinegoziazione dei mutui che ha fruttato 2.660.000 euro in mancati interessi passivi. Lo squilibrio di 6.306.751 euro della parte corrente è stato pareggiato con l’avanzo di amministrazione del 2019: la cassa non è in sofferenza, assicura l’assessore al Bilancio Rosa Maria Lo Verso, né sono all’orizzonte debiti fuori bilancio. Altri 750.000 euro di avanzo saranno, quindi, destinati all’acquisto di hardware e 237.000 al finanziamento di progetti inseriti nel bilancio partecipativo dalla giunta Scanagatti.

«Questi numeri – commenta Allevi – sono figli di tre anni di politica rigorosa che, nonostante questo tsunami, ci consente di mettere in salvaguardia i conti: abbiamo dovuto riscrivere il bilancio ma non siamo nella situazione drammatica in cui si trovano tanti enti. Rimaniamo con i piedi per terra e, senza osare, destiniamo alla comunità 1.500.000» che potrebbero aumentare quando arriverà il restante 70% annunciato dallo Stato.

Gli equilibri dovrebbero essere votati stasera dal consiglio comunale che lunedì ha approvato lo slittamento del pagamento di Tosap, Tari e Imu con l’astensione delle minoranze che hanno invocato maggiori agevolazioni per i contribuenti.