Monza, ai domiciliari ma esce a comprare le sigarette: la polizia lo aspetta sotto casa

Controllato dalla polizia proprio dopo essere uscito a comprare le sigarette. Inevitabile l’accusa di evasione per un peruviano trentaseienne, che avrebbe dovuto stare nella sua casa di Monza, dove stava scontando gli arresti domiciliari. Condannato a 2 anni e al ritorno in carcere.
MONZA POLIZIA DI STATO
MONZA POLIZIA DI STATO FABRIZIO RADAELLI

Controllato dalla polizia proprio dopo essere uscito a comprare le sigarette. Inevitabile l’accusa di evasione per un peruviano trentaseienne, che avrebbe dovuto stare nella sua casa di Monza, in zona via Lecco, dove sta scontando gli arresti domiciliari. Gli agenti lo hanno atteso in strada e al suo ritorno. poco dopo, lo hanno arrestato di nuovo.

Si tratta di una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, visto che, nel marzo 2010, ancora una volta gli agenti del commissariato di viale Romagna lo avevano arrestato in via Italia, in pieno centro storico, dove aveva accoltellato la moglie, dalla quale si era separato, davanti al figlio che, all’epoca del fatto, aveva solo nove anni. La donna se l’era cavata solo perchè lo sterno aveva deviato il colpo, evitando che venissero interessati organi vitali. Per quella vicenda, l’uomo ha già scontato una condanna a 5 anni con l’accusa di tentato omicidio, emessa dalla Corte d’Appello di Milano. A causa dei suoi numerosi trascorsi giudiziari, però, il quarantenne si trova ai domiciliari. Processato mercoledì per direttissima, davanti al giudice Maria Letizia Brambilla, ha scelto di avvalersi del rito abbreviato: è stato condannato alla pena di due anni, oltre al ripristino della detenzione carceraria.