Monza, ai ciclisti non piace la nuova viabilità di largo Mazzini

«Il trasporto veicolare sembra essere migliorato, ma chi utilizza le due ruote non ha avuto alcun beneficio»: per Giuseppe Piazza, presidente dell’associazione MonzainBici, la nuova sistemazione di largo Mazzini non ha tenuto in considerazione le esigenze dei ciclisti
Monza, ai ciclisti non piace la nuova viabilità di largo Mazzini

«Hanno perso l’occasione di fare qualcosa di buono non solo per i ciclisti, ma per i monzesi tutti». Giuseppe Piazza, presidente dell’associazione MonzainBici, è lapidario: la nuova sistemazione di largo Mazzini, uno dei principali snodi viabilistici della città, non ha minimamente tenuto in considerazione le esigenze dei ciclisti. «Il trasporto veicolare sembra essere migliorato, ma chi utilizza le due ruote non ha avuto alcun beneficio».

Per sensibilizzare amministrazione e cittadini sulle problematiche gemerate dallo “snodo della discordia”, sabato mattina alle 11 MonzainBici e Cambia Pedale hanno organizzato un presidio proprio al centro dell’incrocio. Scortati da polizia e carabinieri hanno realizzati diversi giri del largo e delle vie limitrofe, per rendere a tutti evidenti le difficoltà degli attraversamenti. Un abbozzo di pista ciclabile in via Caduti del lavoro è stata realizzata, ma «termina nel nulla – prosegue Piazza – come tutte le altre piste ciclabili della città. Un ristrutturazione di nuova concezione avrebbe dovuto prevedere l’utilizzo di largo Mazzini da parte di tutti i mezzi di trasporto, non solo delle automobili».

Secondo l’associazione una parziale soluzione ci sarebbe: realizzare almeno una pista ciclopedonale che permetta a chi proviene dalla stazione di dirigersi verso il centro senza essere obbligato a scendere dalla sella.