Monza: addio a Paolo Longoni, spirito libero e chef “popolare”

Giornalista, chef, spirito libero: è scomparso all’improvviso Paolo Longoni. Il ricordo di Pippo Biassoni, amico dai tempi degli studi al liceo classico Zucchi, e dell’Arci Scuotivento.
Paolo Longoni
Paolo Longoni Fabrizio Radaelli

È mancato all’improvviso. Paolo Longoni, classe 1953, un passato da giornalista e una passione per la cucina, è deceduto lo scorso venerdì mentre si trovava da solo nel suo appartamento: a chiarire le circostanze saranno gli esiti dell’autopsia, disposta per mercoledì 16 giugno. Poi verrà fissata la data del funerale. Lascia la moglie e due figli, un maschio e una femmina, di venticinque e di trent’anni. Lo riferisce uno dei fratelli, Giuseppe Longoni, a pochi giorni dalla scomparsa.

«Era uno spirito libero, uno che non si arrendeva facilmente», ricorda Pippo Biassoni, amico dai tempi degli studi al liceo classico Zucchi e compagno nelle battaglie portate avanti dall’allora movimento studentesco. Collaboratore per l’Ansa dal territorio, il monzese per un certo periodo si era trasferito in Toscana.

Tornato in città, dopo aver lasciato il mondo del giornalismo, aveva deciso di rimettersi in gioco seguendo la sua passione: aveva così studiato all’istituto alberghiero Olivetti e aveva iniziato a lavorare come chef, dando una mano anche alla Trattoria Popolare che Arci Scuotivento qualche anno fa aveva avviato a San Rocco, nei locali di via Monte Grappa.

Anche lo Scuotivento lo ha ricordato: «Quei pranzi condivisi, dall’apparecchiatura alle chiacchiere finali, sono ricordi indelebili nei nostri cuori e Paolo ha sempre dato un contributo importante, trasmettendo la sua passione a volontari, stagisti e tirocinanti passati dal Circolo. Grazie di tutto Paolo e scusaci se non abbiamo mai imparato a tagliare le cipolle come volevi tu… il nostro primo brindisi possibile sara tutto dedicato a te!»