Monza a caccia degli evasori del turismo

L’amministrazione comunale di Monza si prepara a controllare le proposte di soggiorno non in regola: una lettera agli amministratori di condominio per avvisare dei controlli in arrivo negli edifici.
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MONZA TURISMO Fabrizio Radaelli

La lettera è datata 21 maggio ed è indirizzata “agli amministratori di condominio” di Monza. Il sindaco Dario Allevi e l’assessore al Turismo Massimiliano Longo vogliono contrastare quella zona grigia costituita da attività ricettive abusive presenti in città e «segnalate a questa amministrazione».

Così si sono rivolti a chi, per mestiere, deve controllare che all’interno degli stabili fili tutto liscio. La normativa sulle “Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo” approvata da Regione Lombardia nell’ottobre 2015 prevede che alcune attività ricettive “possano essere svolte negli immobili a destinazione residenziale”: sì quindi, a case vacanze e bed&breakfast in appartamenti di privati, a patto che “venga presentata la Scia” o sia fatta “comunicazione al Suap comunale”. Ma devono essere diversi i furbetti in città visto che «vengono segnalati esercizi delle suddette attività completamente privi di titoli abitativi», come si legge nel documento a doppia firma.

Da qui la richiesta di sensibilizzare gli amministratori al controllo e di informare i condomini sulla stretta di vite: «L’amministrazione provvederà a verificare il rispetto delle normative mediante i controlli di propria competenza», ribadiscono Allevi e Longo, allegando alla lettera tutte e 38 le pagine della normativa del 2015. «Siamo sicuri che in città ci sia una zona grigia di sommerso e di non dichiarato – ha spiegato Longo – che noi vogliamo contrastare. Si tratta di numeri ancora difficili da quantificare, adesso, ma che potremo avere tra qualche tempo. Il messaggio che vogliamo che passi è questo: ci sono delle regole, e devono essere rispettate. Prima di partire subito con il pugno duro e con le sanzioni, concediamo del tempo per rimettere le cose a posto».

In un secondo momento l’amministrazione effettuerà una serie di controlli: «Ci siamo rivolti agli amministratori perché crediamo possano darci una mano in questa attività», ha precisato Longo. A sostegno della presenza di “zone grigie” anche alcune incongruenze riferite dagli operatori di settore in occasione dei grandi eventi che, soprattutto in passato, sono stati ospitati in città – la messa di papa Francesco, i concerti di Ligabue, gli iDays.

«Confrontando le presenze agli eventi e quelle registrate dalle strutture alberghiere, è risultato evidente che qualche conto non tornasse e che la differenza si trovasse proprio in quella zona grigia di abusivismo che vogliamo contrastare», ha aggiunto ancora l’assessore al Turismo.

«Come Gruppo albergatori della provincia di Monza e Brianza», espressione dell’Associazione albergatori di Milano e provincia, «chiediamo che ogni alloggio affittato da privati possieda ed esponga il Cir, il Codice identificativo di riferimento su cui regione Lombardia ha legiferato nel 2018»: parola di Luigi Nardi, presidente del gruppo e amministratore delegato dell’Hotel de la Ville.
«Non possono esserci realtà che lavorano nell’oscurità: su questo bisogna fare luce. Oltre al possesso della Cir, è anche necessario che questi privati facciano pagare la tassa di soggiorno ai propri ospiti – ha proseguito – Bisogna porre le condizioni perché ognuno lavori con lealtà e nella massima trasparenza possibile».